“Noi siamo una coalizione composta da forze politiche diverse. Su alcune questioni è ovvio che possono esserci opinioni diverse“, sono le parole del ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani. Il vicepremier risponde a Rai Radio 1 sulla possibilità di un allargamento di Fi al centro di Matteo Renzi: “Non mi pare ci sia possibilità di un accordo di questo tipo. Io rispetto tutti e voglio avere rapporti con tutti. Sulla giustizia ci sono state convergenze con altre forze politiche“.
“Noi siamo una grande forza di centro in crescita nei consensi. Abbiamo obiettivi ambiziosi, io voglio arrivare al 20 per cento per le prossime politiche. Poi che ci sia un dibattito sui contenuti è normale. La nostra è una coalizione composita, ma insieme dal ’94 e sul programma del governo procediamo insieme all’unisono“, ha poi aggiunto.
Renzi risponde alle dichiarazioni di Tajani
Immediata la replica di Matteo Renzi che senza indugio afferma: “Non c’è alcuna possibilità di accordarsi con questa destra, una destra al governo molto attenta all’immagine, alla comunicazione social e poco alla sostanza. Dopo due anni le tasse sono diminuite? No, nei prossimi mesi Giorgetti dovrà fare una manovra per rispettare le regole del Patto di Stabilità. Ci accingiamo a fare una manovra, che non dico sarà di lacrime e sangue, ma non di abbassamento di tasse, è più facile che si alzino. Noi non possiamo minimamente discutere nemmeno sotto il profilo economico“. Così il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, a
Rai Radio1.
Certo è che su alcune tematiche Italia Viva si avvicini alla politica di Forza Italia di Tajani: “C’è un tema su cui noi la pensiamo come larga parte di Fi del sud ma non il resto della coalizione, che è l’autonomia differenziata su cui oggi presenteremo il quesito in Cassazione“.
Renzi vicino al campo largo
A RaiRadio1 Renzi parla di come con Italia Viva abbia provato ad attuare un’azione terzopolista. Quest’ultima però è saltata a causa del leader di Azione, Carlo Calenda. “Ci sono due alternative: per chi crede che sia ancora possibile scardinare il bipolarismo, la tesi è fare il terzo polo di nuovo con le primarie; per chi non lo crede c’è l’ipotesi di ricreare la Margherita. La scelta fra queste due ipotesi verrà fatta in modo libero e democratico dagli amici di Iv. Noi siamo ancora un partito che discute e riflette. Ma l’elezione inglese dimostra che senza il centro la sinistra non vince e credo che questo la Schlein lo abbia capito. Senza i riformisti la sinistra
perde“.
A queste dichiarazioni seguono le parole della segretaria dem, Elly Schelin. “Con il successo che abbiamo avuto nelle ultime amministrative tutti dovrebbero capire che non c’è un’alternativa al “campo largo”. E ci debbono essere tutti perché per noi sarebbe più che funzionale la presenza di un “centro” nel nostro schieramento. Ma deve essere un “centro”, non tanti “centri”. Ho parlato sia con Calenda, sia con Renzi ma per ora la vedo ancora difficile riunirli. In realtà Renzi ha un afflato unitario, lui ha capito. Calenda purtroppo no, è meno politico“, afferma la Schlein su Il tempo.
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