Tajani nega crisi dopo telefonata Salvini-Vance, poi ricorda: “Politica estera dettata da premier e Farnesina”

Il ministro degli Esteri ha poi parlato di giustizia, Europa e del piano di riarmo, sottolineando la compattezza del governo e la linea filo-europea da sempre tenuta. Sul tema dei dazi, Tajani ha ribadito la necessità di agire con prudenza ed evitare errori che potrebbero mettere in difficoltà le imprese italiane

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Il governo italiano sta cercando di minimizzare le conseguenze dell’azione di Matteo Salvini, vicepremier e ministro dei Trasporti, che ieri ha deciso di avere un colloquio telefonico con il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance. Nella questione in sé non vi sarebbe nulla di controverso, se non fosse per l’ipotesi che il leader della Lega abbia deciso di procedere alle telefonata senza confrontarsi con gli alleati di governo.

Il titolare della Farnesina, Antonio Tajani, è stato quindi interpellato su quanto accaduto ed ha deciso di non criticare apertamente la decisione di Salvini, preferendo ricordare che “la politica estera di un Paese è dettata dal Presidente del Consiglio e dal ministro degli Esteri“.

In ogni caso, il leader di Forza Italia ha sottolineato che, se qualche ministro ha intenzione di avere un colloquio con qualche esponente dei governi di vai Paesi esteri “è legittimo che lo faccia“, ma sempre tenendo a mente i ruoli che ognuno riveste all’interno dell’esecutivo. Dal premier Meloni, invece, non sono giunti commenti di alcun genere, quasi a confermare la volontà di non dare particolare attenzione all’evento.

Tajani: “La guerra dei dazi non conviene a nessuno”

Le parole del ministro sono giunte a margine della convention di FI a Palermo, dove Tajani ha deciso di affrontare anche altri temi piuttosto cari all’agenda del partito. Trattando sempre degli Stati Uniti, il leader azzurro ha sottolineato che una guerra commerciale al momento si trasformerebbe in uno svantaggio per tutte le forze in gioco. “La saggezza non è debolezza, ma intelligenza“, ha spiegato il titolare della Farnesina, aggiungendo che la prudenza deve essere uno degli strumenti da noi utilizzati per tutelare le imprese italiane.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani

Le aziende e le industrie del Paese rischiano di subire danni enormi per quanto riguarda le esportazioni“, ha sottolineato il vicepremier, aggiungendo che Forza Italia non ha intenzione di commettere l’errore di “abbandonare il mercato americano“, per cui si lavora per considerare le possibilità in gioco, compresa l’esplorazione dei mercati esteri.

Tajani: “Chi è contro l’Europa non tutela gli italiani”

Dopo un breve passaggio sulla riforma della Giustizia, su cui il partito non ha intenzione di rallentare, Tajani ha affrontato nuovamente il tema del manifesto di Ventotene e della discussione nata a seguito delle parole del Presidente del Consiglio. Sin dall’inizio, il vicepremier ha definito quanto accaduto una “questione di lana caprina“, ovvero un caso reso più grave di quanto in realtà non sia stato.

È legittimo che l’opposizione  manifesti“, ha poi spiegato il ministro, ribadendo di riconoscersi nell’Europa di De Gasperi, Schuman e Adenauer, ovvero in un Paese che si basa sui principi di libertà, solidarietà e sussidiarietà, e aggiungendo che “non c’entra nulla un’Europa socialista“. Inoltre, Tajani ha ricordato che domani si svolgerà a Milano una manifestazione organizzata dal movimento giovanile forzista dal nome “Forza Europa“, proprio per dimostrare l’impegno europeista di FI.

FI è un partito europeista se il governo italiano fosse antieuropeista noi non staremmo un minuto in più al governo“, ha spiegato il titolare della Farnesina, aggiungendo durissimo che “chi è contro l’Europa non tutela gli italiani“. Tajani ha poi aggiunto che sul tema del riarmo europeo la posizione dell’esecutivo è unica e chiara e che per questo Meloni gode del piano sostegno per ogni azione di garanzia della sicurezza dei cittadini.

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