Dazi, Tajani esorta alla prudenza: “Fare una guerra significa suicidarsi, è da sciocchi”

Il ministro degli Esteri ha quindi invitato l'Ue ad agire evitando strappi, come nel caso del Whisky americano, tenendo sempre a mente che l'obiettivo finale è proteggere le imprese e gli imprenditori europei. Tajani ha negato la crisi del centrodestra, ribadendo che le posizioni differenti a volte rivestite sono collegata alle differenze naturali tra partiti

5 Min di lettura

Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, sembra avere le idee chiare sul posizionamento di Forza Italia e in generale della coalizione di centrodestra in materia di politica estera. Nonostante le difficoltà, nate dalle prese di posizione di Donald Trump e dalle intenzioni dell’Ue in materia di riarmo e sostegno all’Ucraina, la maggioranza italiana continua a rimanere unita e compatta, anche se con differenze tra partiti che spesso sembrano preannunciare una spaccatura.

Non c’è alcun problema all’interno della maggioranza. Siamo forze politiche diverse, ognuna con la propria identità“, ha infatti spiegato il leader di Forza Italia, a margine di un evento a Milano organizzato dall’ala giovanile del partito. In ogni caso i forzisti restano una forza europeista e in quanto tali continuano a lavorare per permettere la piena collaborazione tra Italia e Unione europea. Trattando poi dello spinoso tema legato alle posizioni di Matteo Salvini, leader della Lega, Tajani ha chiarito che le differenze sono dovute proprio all’appartenenza a gruppi politici differenti.

Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio
Matteo Salvini, vicepresidente del Consiglio

Ognuno ha le sue idee“, ha commentato, per poi ricordare che a livello di Europarlamento, il Partito popolare europei di cui FI fa parte “non ha nulla a che vedere con il gruppo dei Patrioti” e proprio per questo alle votazioni spesso si procede con decisioni diverse. Il vicepremier si è poi concentrato sul tema dei dazi e della coalizione dei volenterosi, due argomenti che oggi più che mai restano all’ordine del giorno.

Tajani: “Sono preoccupato per i dazi, stiamo cercando soluzioni”

Sul tema dell’aumento delle tariffe provenienti dagli Usa, Tajani ha chiarito che l’obiettivo principale resta ovviamente quello della salvaguardia e della difesa degli imprenditori e dei prodotti italiani. “Per questo valuto positivamente la scelta del commissario europeo di rinviare di due settimane la decisione di una reazione commerciale per avere una lista di prodotti che non sia controproducente“, ha spiegato, in riferimento alla polemica nata sui dazi imposti dall’Ue sul whisky americano, che potrebbero spingere Trump a colpire il comparto vinicolo europeo.

Quando dico che bisogna essere prudenti non lo dico per debolezza ma perché studio i dati e fare una guerra, che significa suicidarsi, è veramente da sciocchi“, ha tuonato il ministro degli Esteri, prima di ricordare quanto messo in atto in questi mesi per evitare che i dazi abbiano un impatto catastrofico sull’industria e le imprese europee. Tajani ha ricordato di aver presentato il piano di azione della Farnesina, che prevede l’avvio di una serie di business forum con Paesi che al momento non sono l’obiettivo dell’export italiano.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani

Si tratta di Giappone, Messico, Thailandia, Indonesia, Filippine e Asia Centrale, al fine di produrre una diversificazione che possa rendere l’Italia più competitiva e soprattutto più protetta.

Tajani: “Truppe cinesi a Kiev? Necessarie”

Il vicepremier ha poi commentato le indiscrezioni che ieri hanno fatto in poco tempo il giro del mondo, riguardanti le presunte riflessioni di Pechino sulla partecipazione delle sue truppe ad un’eventuale missione dei volenterosi. A cambiare le carte in tavola sarebbe stata la decisione di Regno Unito e Francia di prendere in considerazione l’apertura della missione all’Onu o almeno alla sua protezione, per evitare di entrare in conflitto con la Russia.

Sia la Russia che la Cina occupano uno dei seggi permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e proprio questo dettaglio potrebbe permettere alla coalizione di divenire realmente efficiente. “Quando ho parlato delle Nazioni Unite e del Consiglio di sicurezza, ho detto chiaramente che anche la Cina avrebbe dovuto essere lì“, ha dichiarato Tajani, quindi dicendosi favorevole alla possibilità, aggiungendo che la presenza cinese potrebbe creare la tanto desiderata zona cuscinetto in Ucraina, dove saranno presenti truppe Onu.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo