“Creare una nuova Camaldoli europea“, è questa la sollecitazione che è giunta da Monsignor Vincenzo Paglia, presidente della pontificia accademia per la vita e gran cancelliere del Pontificio istituto Giovanni Paolo II, nel corso dell’incontro organizzato nella sede della Fondazione De Gasperi, a Roma, dal titolo “Verso il congresso del Ppe“. Si tratterebbe di un invito a far ripartire proprio dai luoghi della cultura i dibattiti per la creazione di una nuova cultura politica, finalizzata poi alla nascita di una nuova forza partitica.
Tajani: “Servono sforzi maggiori rispetto a quelli fatti finora”
Una proposta che il segretario di Forza Italia, Antonio Tajani, ha accolto con soddisfazione, sottolineando la necessità di “riflettere sul rinforzo di posizioni politiche che abbiano un comune denominatore“. Il leader forzista ha poi ricordato che proprio questo è uno degli obiettivi che il suo partito politico sta tentando di perseguire, dicendosi però consapevole del bisogno di uno sforzo maggiore rispetto a quanto fatto finora.
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“Ho cercato di farlo aprendo le porte a mondi che condividono i nostri valori“, ha spiegato Tajani, riferendosi a settori non appartenenti al partito ma che sono intenzionati a prendere parte alla costruzione di un progetto politico che permetta all’Italia di avere “solide radici popolari, cristiane, democratiche, della difesa della persona, di alcune battaglie importanti del partito radicale“. Il segretario azzurro ha poi citato nello specifico le battaglie per la dignità nelle carceri e per una giustizia giusta, che il partito in sé fatica a portare avanti in autonomia.
Il vicepremier ha poi voluto lasciare una frecciatina alle forze populiste, dichiarando di “non sentire mai contenuti” quando questi intervengono pubblicamente. L’obiettivo, quindi, è quello di evitare che una situazione simile si presenti anche all’interno dei ambienti dei popolari europei, una forza che vuole diventare sempre più centrale e cruciale in Europa. Proprio la possibilità di allargare il campo a nuove forze, quindi, diventa fondamentale nell’ottica di migliorare le proprie performance e le proprie prospettive.
Paglia: “Tutti devono avere la sensazione di essere parti della famiglia umana”
L’intervento di Paglia si è quindi concentrato su un’immagine che alcuni mesi fa è giunta dalla Francia. La cattedrale di Notre Dame, riaperta a seguito della fine dei lavori di restauro dovuti al terribile incendio che l’ha colpita, si è trasformata nel simbolo di una collaborazione mondiale, sia perché diversi Paesi hanno contribuito alla sua ricostruzione, sia perché alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte decine di leader provenienti da tutti il globo.
“Quel giorno tutti rientrarono in quella cattedrale, da Macron a Trump, non come capi ma come donne e uomini che ammiravano una cattedrale che tornava ad essere il simbolo di quell’umanesimo universale che il cristianesimo può offrire, non un cristianesimo egemonico“, ha spiegato il Monsignor Paglia, evidenziando che questo luogo avrebbe dato a tutti la sensazione di “essere parte della famiglia umana che Papa Francesco ha così bene delineato nell’enciclica Fratelli tutti“.
Che cos’è il “Codice Camaldoli”
La proposta di Monsignor Paglia di una “Camaldoli europea” fa riferimento ad uno dei momenti chiave che generarono l’Italia che conosciamo oggi. Nel 1943, nei giorni in cui il regime di Mussolini stava per cadere, venne redatto il “Codice Camaldoli“, ovvero un documento programmatico in sette punti che tratta tutti i temi della vita sociale, ovvero lo Stato, la famiglia, l’educazione, il lavoro, la produzione e lo scambio, l’attività economica e la vita internazionale.
Il Codice prende il nome dall’omonimo monastero che ospitò gli esperti di diverse discipline che poi si occuparono della stesura del testo. Il segretario generale dei Laureati cattolici e Direttore dell’Icas, Vittorino Veronese, li invitò infatti ad elaborare un breve contributo scritto per affrontare i problemi sociali ed economici della ricostruzione del Paese a seguito della Seconda Guerra Mondiale. L’importanza del documento risiede nel fatto che alcuni dei principi dell’ordinamento sociale affrontati in questa sede vennero poi confrontati in sede di Assemblea costituzionale e poi inseriti nella Costituzione italiana.
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