“Niente nuove tasse”, Tajani chiarisce le parole di Giorgetti sulla manovra economica

Il vicepremier ha sottolineato che le parole del ministro Giorgetti di ieri sono state interpretate male e che "finché saremo noi al governo non ci saranno nuove tasse per gli italiani"

Redazione
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Il ministro degli Esteri, vicepremier e leader di Forza Italia Antonio Tajani, ha incontrato i giornalisti a margine dell’assemblea di Confindustria a Bari. A loro ha parlato soprattutto della missione Unifil in Medio Oriente e ha precisato che le parole del ministro Giorgetti nell’intervista di ieri sono state interpretate male e che non c’è l’intenzione del governo di imporre nuove tasse.

Le parole di Tajani

Il vicepremier ha risposto alle speculazioni di nuove tassazioni che si sono diffuse dopo l’intervista di ieri del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, in cui si parla della manovra finanziaria e delle risorse che dovranno essere reperite  da “tutto il sistema Paese“. Giorgetti è rimasto piuttosto ambiguo sulle intenzioni del Mef, sostenendo di voler reperire fondi dai più fortunati, così come dalle aziende più piccole che aderiranno al concordato, ma allo stesso tempo ribadendo che per il momento la tassazione degli extraprofitti non è un’ipotesi da prendere in considerazione.

Tajani ha voluto precisare che le parole di Giorgetti non sono state interpretate nella maniera giusta, dato che si specula sul rischio di nuove tassazioni. Nessuna nuova tassa, siamo contrarissimi a imporre nuove tasse. Ci sono state alcune cattive interpretazioni di alcune parole dette ieri” dal ministro Giorgetti, ma “finché saremo noi al governo non ci saranno nuove tasse per gli italiani” sottolinea quindi il ministro degli Esteri.

Antonio Tajani, ministro degli Esteri
Antonio Tajani, ministro degli Esteri

Tajani ha poi dato una buona notizia ai giornalisti, ovvero che i dati dell’Istat confermano l’andamento positivo per quanto riguarda i conti pubblici, perché per la prima volta dal quarto semestre del 2019 il saldo primario è positivo. “Vuol dire che il governo sta facendo bene per tenere sotto controllo la spesa pubblica” ha affermato. Ha poi sottolineato che se la spesa pubblica sta aumentando è solo perché ci sono da pagare gli interessi sul debito, quindi per lui “è importante ora che la Banca centrale europea abbassi il costo del denaro e abbassi i tassi”. In questo modo non soltanto “si darà ossigeno nelle famiglie e imprese, ma si ridurrà anche la spesa pubblica nel nostro paese”.

Il ministro degli Esteri ha poi parlato della situazione mediorientale concentrandosi sulla condizione dei nostri militari della missione Unifil. Ha rassicurato che “ce ne stiamo occupando giorno e notte, come se fossero nostri figli, con il ministro Crosetto e informando sempre il presidente del Consiglio”. Ha dichiarato che al momento i soldati italiani sono al sicuro, perché una delle prime cose che dice di aver chiesto all’autorità israeliana, al presidente della Repubblica e al ministro degli Esteri, è quella di evitare qualsiasi attacco nelle zone circostanti alla base italiana dell’Unifil. E “abbiamo avuto risposta positiva” ha rassicurato.

Ha ricordato però che nei primi giorni c’era stato un attacco contro una base di Hezbollah, che si trovava abbastanza vicino alla sede dell’Unifil e che il colpo d’aria aveva provocato una rottura della porta a vetri dell’infermeria della base italiana. “Dopo questo fatto ci siamo preoccupati, per due volte” ha confessato Tajani, per poi evidenziare di aver parlato “a lungo l’altra sera con il ministro degli Esteri israeliano, insistendo su questo poiché per noi l’incolumità dei nostri militari è fondamentale”. Ha concluso affermando di aver chiesto l’allargamento delle competenze dell’Unifil per permettere una maggiore garanzia di sicurezza in quell’aria.

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