“Non c’è nessuna polemica“, così il vicepremier forzista Antonio Tajani tenta di minimizzare l’ennesimo scontro tra Forza Italia e Lega, cercando di riportare l’equilibrio all’interno della coalizione e soprattutto di mostrare che la stabilità e la solidità del governo non è in alcun modo messa in discussione. Eppure, il continuo battibeccare tra i due leader di maggioranza starebbe facendo sorgere più di qualche dubbio.
La stessa Giorgia Meloni la scorsa settimana è intervenuta nella questione, dichiarando che il suo esecutivo raggiungerà il 2027 con la stessa coesione con cui è partito nel 2022 e che ogni tipo di screzio tra partiti è solo parte del percorso fisiologico di una coalizione. Tajani, oggi, si è allineato alle parole della Presidente del Consiglio, sostenendo convintamente che “il governo andrà avanti” e che le discussioni con Salvini sono parte di “un dibattito” che dimostrerebbe che la coalizione non è una caserma.
Nello specifico, le parole di Tajani hanno fatto seguito ad una critica che ieri il leader della Lega ha rivolto nei suoi confronti. L’argomento centrale di discussione, stavolta, avrebbe riguardato l’offerta di Unicredit nei confronti di Banco Bpm. Le parole di Tajani sulla questione non avrebbero convinto Salvini, che ha voluto ricordare pubblicamente che “delle banche si occupa il ministro dell’Economia“, e non quindi il ministro degli Esteri.
Tajani: “Ognuno ha le sue idee, poi serve sintesi“
Il vicepremier forzista ha spiegato che all’interno della maggioranza di governo si segue una linea ben precisa. Ognuno, infatti, è libero di presentare le sue idee, di mostrarle agli alleati e poi si cerca una sintesi con essi. Proprio nel passaggio tra l’idea individuale e quella di gruppo, quindi, è possibile che nascano degli screzi. Nessuno di essi, però, avrebbe il potere di mettere in difficoltà l’alleanza di governo.
“La coalizione di centrodestra non è un cartello elettorale, va avanti dal 1994 grazie all’intuizione di Berlusconi: siamo uniti ovunque, governiamo insieme“, ha infatti sostenuto Tajani, ricordando che questa unità però non esclude che tra partiti si possano avere idee differenti, su cui si cerca sempre di discutere. “Siamo partiti diversi, ma i cittadini possono stare tranquilli: andremo avanti fino alla fine della legislatura e mi auguro anche dopo“, ha quindi concluso il vicepremier.
L’ultimo scontro tra Tajani e Salvini
Le parole di Antonio Tajani sembrano rassicuranti se si pensa a quanto accaduto ieri con il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture. Quest’ultimo ha infatti voluto commentare le parole dell’altro vicepremier riguardanti la questione Unicredit-Banco Bpm, sottolineando che le parole di Tajani sull’argomento potessero essere state fuori luogo, in quanto il suo ruolo non prevede decisioni o intromissioni di questo tipo. Il leader forzista aveva infatti sostenuto che dal suo punto di vista non fosse possibile il ricorso al Golden Power su questo argomento, mentre Salvini sarebbe di idea opposta.
“La fusione rischia di concentrare il settore bancario e di allontanare le banche dai territori“, ha infatti sottolineato il leader della Lega, ricordando poi che l’acquisizione potrebbe provocare anche la chiusura di centinaia di sportelli e il licenziamento di migliaia di dipendenti. “Poi sull’italianità di Unicredit sfido chiunque a dimostrarmi che con l’azionariato di estrema minoranza italiano di Unicredit si possa parlare di banche italiane“, ha poi concluso il ministro.
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