Tajani sulla Manovra: “Crescita sì, ma stop agli eccessi statali”

Tajani sembra convinto che la Legge di Bilancio possa costituire un passo avanti, ma solo se accompagnata da correttivi strategici che preservino l'integrità e l'efficacia delle politiche economiche nel lungo termine

Redazione
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In un’intervista rilasciata al Quotidiano Nazionale, Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia, ha espresso una valutazione complessivamente positiva sulla Legge di Bilancio 2024, definendola “corretta ed equilibrata“. Tuttavia, ha sollevato forti preoccupazioni riguardo a alcuni aspetti “statalisti e dirigisti” che, a suo avviso, potrebbero compromettere l’immagine e l’efficacia del provvedimento, particolarmente in un contesto in cui è fondamentale stimolare la crescita economica.

Tajani ha specificato che la manovra, pur orientata verso una crescita sostenibile, presenta elementi che rischiano di allontanare gli investitori e di creare un clima di incertezza. In particolare, ha criticato la decisione di imporre la presenza di revisori dei conti rappresentanti del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) per le imprese che ricevono aiuti e contributi statali. “Questa regola ricorda i metodi della Stasi della Germania dell’Est. È una norma priva di senso e può solo spaventare gli investitori, generando panico in chi deve intraprendere“, ha affermato Tajani, sottolineando che tali misure invasive non erano state discusse in Consiglio dei ministri.

Le parole di Tajani

Il leader di Forza Italia ha poi evidenziato l’importanza di correggere altre norme che considera problematiche. Ha menzionato il limite fissato per gli investimenti delle imprese che ricevono contributi pubblici, affermando che “questa regola non sta né in cielo né in terra” e deve essere rivista. Inoltre, ha chiesto l’eliminazione del blocco del turn over per le forze dell’ordine, rimarcando che la sicurezza rappresenta una priorità per il governo. “Se non lo è per qualche funzionario, lo è certamente per il governo, che deve decidere la politica economica del Paese insieme al Parlamento“, ha aggiunto Tajani.

Un altro punto di discussione è la web tax, sulla quale Tajani ha espresso la necessità di una revisione, soprattutto per tutelare le piccole imprese. “È essenziale trovare un equilibrio che permetta alle piccole realtà di competere senza essere schiacciate da normative inadeguate”, ha sottolineato. In merito alla riapertura del concordato fiscale, Tajani si è detto favorevole, evidenziando che questa scelta potrebbe generare maggiori risorse per finanziare ulteriori riduzioni dell’Irpef, puntando a abbassare la seconda aliquota e a sostenere i redditi fino a 60 mila euro.

Tajani ha concluso il suo intervento ribadendo l’importanza di apportare “poche ma significative correzioni” alla manovra, pur riconoscendo la validità della proposta nel suo complesso. Ha chiarito che l’approccio del governo si fonda su principi di economia sociale di mercato, cercando di garantire un giusto equilibrio per far sì che il mercato produca benessere per i cittadini.

Il vicepremier ha anche fatto un appello alla Banca Centrale Europea, chiedendo un intervento più coraggioso in termini di riduzione dei tassi di interesse. “Dobbiamo riflettere su una politica industriale, sia italiana che europea, che favorisca la crescita e la competitività, affrontando le sfide attuali come la crisi tedesca e le scelte discutibili sulla transizione ecologica”, ha concluso.

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