Tajani frena Macron: “Putin non attaccherà la Nato”

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato di non aver compreso "le dichiarazioni di Macron, forse dettate dalla campagna elettorale per le Europee" e ha poi ricordato: "Se qualcuno ha un'idea, meglio parlarne con tutti e trovare una sintesi"

Redazione
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Il ministro degli Esteri Antonio Tajani non è intenzionato a cambiare idea: le truppe Nato sul territorio ucraino non ci saranno. Il leader forzista lo ribadisce da giorni, in risposta alla proposta del Presidente francese Emmanuel Macron di inviare a Kiev aiuti militari non più consistenti solo in armi e finanziamenti, ma anche in soldati. Una mossa che potrebbe voler dire lo scoppio di un conflitto globale e che ha quindi diviso l’opinione pubblica dei Paesi membri dell’Ue.

Emmanuel Macron
Emmanuel Macron

Due giorni fa, il vertice tra Olaf Scholtz, cancelliere tedesco, Donald Tusk, primo ministro polacco, e Emmanuel Macron si è svolto all’insegna della pace e dell’unità. “Non ci sono opinioni diverse, siamo di una sola opinione” ha dichiarato il leader polacco, dimostrando che l’Ue è compatta nella battaglia contro Putin, nonostante le divergenze che nelle ultime settimane stanno facendo tremare gli Stati Ue. Antonio Tajani, così come Scholtz, sono però convinti che l’utilizzo di truppe appartenenti a Paesi Ue non sia la strada giusta da perseguire, nonostante l’appello di Macron a lasciar da parte la “codardia” in un periodo storico come questo.

Tajani: “Non comprendo le dichiarazioni di Macron

Nelle interviste a La Nazione, Il Resto del Carlino e Il Giorno, il ministro degli Esteri ha parlato degli ultimi sviluppi scottanti relativi al conflitto russo-ucraino, o meglio all’intervento dell’Ue nel conflitto. “Non comprendo le dichiarazioni di Macron, forse dettate dalla campagna elettorale per le Europee” ha sostenuto Antonio Tajani, dopo aver ricordato quanto sia fondamentale “rimanere fermi nella difesa del diritto internazionale ed essere determinati a dare all’Ucraina tutti gli aiuti possibili” senza dimenticare che “la fermezza non significa fare fughe in avanti“.

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani

Niente passi improvvisati, nessuna scelta decisa d’impeto in risposta alle minacce del leader russo. Sostenere l’Ucraina ma a distanza e attendere la fine del conflitto per permetterle di entrare a far parte della Nato. La parola d’ordine è cautela, perché la possibilità dell’allargamento del conflitto su scala mondiale non è più solo un’ipotesi lontana. “Lunedì ci sarà il consiglio dei ministri degli Esteri Ue – ha ricordato Tajani – parleremo del Medio Oriente e dell’Ucraina e l’Europa deve essere unita. Se qualcuno ha un’idea, meglio parlarne con tutti e trovare una sintesi“.

Tajani: “Nessun impegno diretto è la linea condivisa da tutti

Per quanto riguarda l’ipotesi delle truppe Ue sul territorio Ucraino, Tajani è sembrato divertito: “Ma figurarsi, non se ne è mai parlato in ambito Nato“. Insomma la dichiarazione di Macron è rimasta tale e nessuno sembra averla presa troppo sul serio. Il ministro degli Esteri poi ha affermato di non sapere nulla delle presunte truppe Nato già presenti in Ucraina e ha sostenuto categorico: “Dobbiamo saper distinguere i piani dell’aiuto militare da quelli del coinvolgimento diretto” .

ildifforme von der leyen
Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Ue

Il ministro degli Esteri non si è detto preoccupato di una possibile escalation. “Non credo che Putin voglia attaccare un Paese della Nato. Sarebbe un errore gravissimo e ritengo che non lo farà” ha dichiarato Tajani per poi trattare del nuovo piano di difesa europea: “L’operazione Aspides è un passo in avanti, così come lo è il piano presentato dalla presidente Von der Leyen. La difesa europea sarà per noi di FI e del PPE un punto essenziale e servirà anche per far contare di più l’Europa all’interno della Nato” .

Tajani: “Il rinnovamento dell’Anp può favorire l’obiettivo dei due popoli e due Stati

Il ministro Tajani si è soffermato a parlare dell’iniziativa italiana all’interno del conflitto tra Israele e Hamas, incentrata sull’invio di aiuti umanitari per la popolazione della Striscia di Gaza. “L’Italia, grazie al supporto della Fao, del Pam, della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, utilizzerà il valico di Rafah così come il corridoio marittimo appena aperto” ha spiegato il ministro degli Esteri.

Parole positive anche per l’elezione del nuovo primo ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese (Anp), che secondo Antonio Tajani “può essere utile per raggiungere l’obiettivo dei due popoli e due Stati, che è l’unica formula che può garantire pace e stabilità“.

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