Tajani in Slovenia: “Sospensione Schengen temporanea, rischi per sicurezza internazionale”

Tajani ha riassunto nel legame di Gorizia e Nova Gorica il dialogo che c'è tra Italia e Slovenia. Nel 2025 le due città saranno unite in quanto prima Capitale Europea della Cultura transfrontaliera

Redazione
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Rafforzare la cooperazione tra Italia e Slovenia è l’obiettivo al centro del Comitato dei ministri Italia-Slovenia, l’incontro svolto oggi a Lubiana tra il ministro degli Esteri Antonio Tajani e il ministro dell’ambiente Pichetto Fratin con i loro omologhi sloveni. L’evento, come afferma lo stesso Tajani su X, si è focalizzato nel ribadire l’impegno di entrambi i paesi nel contrastare le migrazioni irregolari, e nel rafforzare l’export italiano e la presenza delle imprese italiane in Slovenia.

Tajani sulle migrazioni

Il ministro degli Esteri ha dichiarato che l’incontro di oggi è importantissimo nel percorso di rafforzamento del partenariato tra Italia e Slovenia. “La collaborazione in tutti i settori è più che positiva”. Il tema migratorio, per esempio, lo dimostra. La decisione presa da entrambi i paesi di sospendere Schengen, quindi ristabilire il controllo alla frontiera tra Italia e Slovenia, si è resa necessaria per assicurare la sicurezza in un contesto d’emergenza per la situazione internazionale.

Quindi è “una scelta temporanea, non riguarda i rapporti tra Italia e Slovenia ma la situazione internazionale con i rischi attentati”. Questa scelta, insieme a quella di lavorare anche con la Croazia “per la cooperazione trilaterale tra le nostre polizie per controllare le frontiere esterne” è per Tajani un messaggio europeista.

Lavorare insieme consente di raggiungere più risultati, “visto che la questione migratoria è una questione europea e non soltanto slovena o italiana”. La cooperazione con la Slovenia per contrastare l’immigrazione illegale e il fenomeno dei trafficanti di esseri umani è per l’Italia “di grande importanza”. “Stiamo dando applicazione a una strategia che garantisca la sicurezza e favorisca l’integrazione”, ha aggiunto il ministro.

Il nucleare

Il vicepremier, parlando del nucleare, ha dichiarato che è fondamentale per il futuro delle imprese italiane e per la loro competitività. Le aziende “devono poter competere a livello di costi energetici”. E proprio per questo, c’è la necessità che Italia e Slovenia discutano della questione energetica. L’Italia agisce seguendo una “visione pragmatica”, avendo la priorità di “fermare il cambiamento climatico”, ma senza perdere di vista “la questione sociale, e quindi il lavoro”.

Il nucleare può essere preso come esempio di buona collaborazione tra industrie italiane e slovene, e nella prospettiva dei rapporti commerciali, “può aumentare il numero di imprese italiane che investono in Slovenia”. Tajani ha dichiarato di aver firmato con Lubiana “un documento strategico che guarda in avanti”, alla cooperazione in diversi settori, tra cui il cinema.

Gorizia e Nova Gorica

Per il ministro bisogna lasciarsi indietro la storia e creare un partenariato tra Italia e Slovenia che abbia una dimensione europea. Bisogna dire “basta a nazionalismi e dittature”, ha affermato, e l’Europa “è il miglior ponte possibile“. Ha spiegato che il dialogo tra Italia e Slovenia è riassunto in Gorizia (Italia) e Nova Gorica (Slovenia), che nel 2025 saranno la prima Capitale Europea della Cultura transfrontaliera, il progetto che celebra l’abbattimento delle frontiere attraverso la cultura.

Questo rinforza la collaborazione tra i nostri Paesi” e fa capire che ciò che è successo in passato non dovrà mai più accadere, “dobbiamo guardare avanti insieme e uniti, ricordando che la libertà è un bene prezioso da difendere insieme”. E dobbiamo guardare al futuro e le minoranze, sia quella italiana che vive in Slovenia, quella slovena che vive in Italia, che devono essere “un esempio di un modo di convivenza”.

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