Tajani nega tassa sugli extraprofitti: “FI contraria, Giorgetti mai parlato”

"Il ministro Giorgetti non ne ha mai parlato: lo considero un periodo ipotetico dell'irrealtà" ha dichiarato il vicepremier forzista, tentando di riportare la discussione sulla Legge di bilancio su un piano di realtà

Redazione
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Il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia Antonio Tajani non ha dubbi sulla linea del suo partito: “Siamo assolutamente contrari alla tassa sugli extraprofitti“. Nessuna possibilità che il partito cambi idea, né la certezza che il governo o il ministero dell’Economia stia seriamente prendendo in considerazione questa possibilità “Il ministro Giorgetti non ne ha mai parlato: lo considero un periodo ipotetico dell’irrealtà” ha dichiarato il vicepremier forzista, tentando di riportare la discussione sulla Legge di bilancio su un piano di realtà.

Dal ritorno della politica dalla pausa estiva sono state infatti numerose le ipotesi sulle novità che il governo ha intenzione di introdurre nella manovra 2025. Dalla cancellazione dell’assegno unico, smentita dalla stessa Giorgia Meloni, fino appunto ad una tassazione degli extraprofitti delle banche. I margini di azione del ministero per quanto riguarda il reperimento dei fondi per la nuova legge finanziaria sono piuttosto ridotti, ma Giorgetti ha dichiarato di star lavorando nell’ottica di creare una manovra che sia il meno traumatica possibile.

Tajani: “In Ucraina lavoriamo per una pace giusta

Il ministro degli Esteri, rispondendo alle domande dei cronisti riguardanti la guerra in Ucraina, ha voluto evidenziare che il ruolo dell’Italia è quello di mediatore per il raggiungimento di una pace che sia realmente giusta. “Io credo che si debba lavorare per andare avanti nella direzione di un tavolo per la pace e di una conferenza come quella che si svolse in Svizzera un paio di mesi fa con la partecipazione anche della Russia e della Cina” ha infatti dichiarato il vicepremier forzista.

Secondo Tajani non si può giungere alla conclusione del conflitto con la vittoria della Russia, ovvero la resa incondizionata di Kiev. “La pace è una pace giusta che garantisca l’indipendenza dell’Ucraina” ha concluso il ministro, senza però esprimersi sulla questione del veto sulle armi. L’Italia per il momento rimane ferma sulla decisione di non permettere al Paese di Volodymyr Zelensky di utilizzare armi italiane in territorio russo, per evitare un’escalation del conflitto.

Tajani: “Salvini su Open Arms ha fatto il suo dovere di ministro

Il vicepremier forzista ha deciso poi di spendere alcune parole in favore di Matteo Salvini, altro viceministro del governo Meloni, in relazione al processo Open Arms che lo vedrebbe indagato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito lo sbarco, cinque anni fa, di 147 migranti che erano stati soccorsi dalla Ong Open Arms.

Salvini ha fatto il suo dovere di ministro” ha dichiarato convinto il ministro degli Esteri, sottolineando la sua convinzione dell’esistenza di “un giudice che riconosce la correttezza del comportamento di un ministro il cui compito è anche quello di difendere la legalità e ritengo che Salvini l’abbia fatto“.

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