Tajani e l’altolà agli alleati: “No ai baratti sulle riforme… Mica siamo al mercato”

Martina Onorati
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Sulle riforme arriva lo stop di Forza Italia. Il segretario del partito fondato da Silvio Berlusconi ha le idee chiare: “No ai baratti. Mica siamo al mercato del pesce … Non c’è uno scambio!” – afferma Antonio Tajani durante la tre giorni a Paestum del Berlusconi Day. Antonio Tajani, in questa fase, sta mettendo in campo tutte le azioni che moderano la litigiosità tra alleati: da una parte La Lega di Salvini che spinge sull’Autonomia differenziata e, dall’altra, Fratelli d’Italia con il pallino della riforma sul premierato.

Il vicepremier dunque rifiuta lo scambio tra regionalismo e premierato, nonostante alcune settimane fa il coordinatore campano del partito della premier, il senatore Antonio lannone, affermava: “Il nostro scopo è il sì della Lega al presidenzialismo, così da dare il via libera all’Autonomia“. “Deve parlare con Fratelli d’Italia – risponde Tajani stizzito – Siamo nella stessa coalizione: ma loro hanno le loro idee, noi altre”.

Se sul premierato Tajani da sempre si è dimostrato disponibile al confronto, mentre sull’Autonomia differenziata proposta da Salvini nutre più di qualche dubbio: “Non deve danneggiare le regioni del Sud, lo ribadisco. C’è la questione dei Lep –  ovvero i Livelli essenziali delle prestazioni – Bisogna stare attenti a come si scrive la legge“. Insomma, se non è una bocciatura, quantomeno siamo davanti ad una brusca frenata.

“Sul testo di Calderoli c’è un dibattito in parlamento – spiega Tajani – noi stiamo insistendo sui Lep. E di pari passo, procede il disegno di revisione costituzionale, da tutti i colloqui prevale l’idea del premierato che era idea già di Berlusconi dal ’95. Ma questo – conclude – non è un baratto”.

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