Tajani spinge sulla difesa Ue e minimizza preoccupazioni di Giorgetti: “Serve per la sicurezza italiana”

Per far comprendere l'importanza di un investimento come quello della difesa europea, Tajani ha ricordato che il piano di Von der Leyen potrebbe divenire un metodo per "favorire la nostra industria e far crescere la nostra economia"

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Antonio Tajani, vicepremier e ministro degli Esteri, volerà oggi a Bruxelles per partecipare al Consiglio degli Affari Esteri Ue e discutere della possibile intesa sul fondo da 40 miliardi per gli aiuti militari a Kiev, oltre che per sondare gli umori degli altri Paesi europei, immersi come l’Italia in un momento storico di forte cambiamento e incertezze. “Ci sono ancora tanti interrogativi sulla questione“, ha spiegato a La Stampa il leader di Forza Italia, sottolineando che la proposta di Kaja Kallas, Alto rappresentante Ue per la politica estera, dovrà essere adeguatamente approfondita in ogni sua parte.

L’Italia, al momento, non ha ancora le idee chiare su come procedere in questi tempi piuttosto burrascosi. Da un lato, il governo è fermo nella sua convinzione di non voler inviare truppe a Kiev, se non sotto l’egida dell’Onu, dall’altro i piani di riarmo e difesa Ue sono ancora tutti da discutere. Il prossimo 20 marzo, Meloni parteciperà al Consiglio europeo, e dovrà giungervi con una posizione il più possibile chiara e netta. Un obiettivo non facile da raggiungere, viste le diverse posizioni dei tre partiti di maggioranza.

Tajani: “Troveremo posizione comune prima del Consiglio Ue”

Anche su questo aspetto, però, Tajani sembra propositivo: “A Strasburgo i tre partiti di maggioranza hanno votato diversamente perché appartengono a gruppi distinti, ma ora vedrete che ci sarà una posizione unitaria in occasione del voto al Parlamento italiano“. Insomma, i tre leader si incontreranno e riusciranno a produrre una risoluzione di maggioranza che non sia troppo specifica e che non “pesti i piedi” a nessuno.

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani

Tajani ha inoltre chiarito la posizione del suo partito, che ieri ha definito “un alleato leale che non vuole modificare le sue posizioni“, sottolineando che Forza Italia sostiene il piano di Difesa europea, perché questo tipo di spese sono funzionali anche alla sicurezza nazionale. Proprio in questi termini, quindi, il vicepremier ha voluto lanciare una frecciatina al leader della Lega, che in questi giorni ha sottolineato che gli investimenti dell’Italia dovrebbero concentrarsi sulle spese interne e non sulla difesa estera.

Tajani: “Piano Von der Leyen è una buona opportunità per l’Italia”

Chi parla tanto di contrasto all’immigrazione clandestina dovrebbe sapere che è grazie alle nostre forze armate che garantiamo la sicurezza dei confini“, ha spiegato Tajani, rifiutandosi però di citare esplicitamente il destinatario delle sue parole. Il ministro degli Esteri ha invece preferito criticare la posizione di Giorgetti, ministro dell’Economia in quota leghista, che dovrebbe “guardare alla questione non solo in un’ottica settoriale“, perché “qui è in gioco la sicurezza nazionale“.

Il ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti
Il ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti

Per far comprendere l’importanza di un investimento come quello della difesa europea, Tajani ha ricordato che il piano di Von der Leyen potrebbe divenire un metodo per “favorire la nostra industria e far crescere la nostra economia“. In questo senso, quindi, gli investimenti dovranno concentrarsi sulle industrie italiane, spingendo magari alcune di esse a convertirsi, come ad esempio gli stabilimenti che producono componentistica per l’automotive. Un settore notoriamente in crisi, che potrebbe quindi sfruttare questa situazione.

Tajani: “Senza gli Stati Uniti non è possibile la sicurezza dell’Europa”

Continuando a parlare dello scetticismo di Giorgetti, il ministro degli Esteri ha ricordato che la Lega ha assunto posizionifilo Trump” e che gli stessi Stati Uniti continuano a chiedere ai Paesi Nato di aumentare le spese militari. Proprio sul sostegno delle iniziative americane, Tajani ha dichiarato che l’Italia non corre il pericolo di essere lasciata da parte in Europa, perché “abbiamo sempre sostenuto le posizioni Ue, ma abbiamo anche sempre ribadito che bisogna continuare a lavorare con gli Usa“.

Gli Stati Uniti sarebbero infatti una risorsa imprescindibile, senza la quale non è possibile né garantire la sicurezza ucraina né quella europea. In questo senso, l’Ue dovrebbe cercare di mantenere una posizione unitaria, che però in significa che tutti i Paesi devono assumere la stessa identica posizione. “Non è che se un Paese dice che bisogna inviare i soldati, allora tutti devono farlo“, ha spiegato il ministro, ribadendo poi l’intenzione dell’Italia di non prendere parte a nessuna missione che non si sviluppi sotto l’egida Onu.

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