A quattro giorni dalla controversa rielezione di Ursula Von der Leyen come presidente della Commissione Europea, il centrodestra è in fermento. La tensione tra Lega e Forza Italia è palpabile. Antonio Tajani, vicepremier, ha lanciato frecciate pesanti, affermando che una maggioranza diversa ha scelto i vicepresidenti di Metsola, mentre i Patrioti sono stati ignorati, dimostrando ancora una volta la loro irrilevanza. Tajani non ha risparmiato critiche ai Patrioti italiani, accusandoli di essere altrettanto insignificanti.
Lega: “Imbarazzante votare col Pd”
La replica della Lega è stata al vetriolo, definendo “imbarazzante” il votare insieme a Elly Schlein per una poltrona, preferendo restare senza vicepresidenti piuttosto che allearsi con Verdi e sinistre. Tajani ha risposto piccato, ribadendo la coerenza del voto per Von der Leyen e respingendo le accuse di allineamento con Schlein e i Verdi come puerili.
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Incontro tra Meloni e Costa
Forza Italia, intanto, sottolinea che il programma di Von der Leyen rispecchia quello del PPE e si allinea a molti punti del governo italiano. L’idea di un’Italia isolata, propagandata da Fratelli d’Italia, appare sempre più infondata. Giorgia Meloni si prepara a incontrare a Roma il neo eletto presidente del Consiglio Europeo, António Costa. Nonostante l’Italia avesse votato contro la sua nomina, Costa ha dichiarato che lavorerà a stretto contatto con Meloni, dimostrando che l’Italia non può essere messa da parte.
L’incontro tra Meloni e Costa sarà cruciale, con al centro i dossier economici di primaria importanza per l’Italia. Ma il tema più scottante sarà la nomina dei commissari europei. Meloni ha difeso con forza il no di Fratelli d’Italia a Von der Leyen, definendolo una scelta di coerenza, e respingendo le accuse di ritorsioni come “surreali”. Sulla possibile nomina di Raffaele Fitto, Meloni ha dichiarato che la priorità sono le deleghe economiche per aiutare Italia ed Europa.
Nel panorama europeo, gli equilibri stanno cambiando. Fulvio Martusciello di Forza Italia ha evidenziato la crescente rabbia degli ambientalisti per non aver ottenuto le posizioni promesse in cambio del loro voto a Von der Leyen. Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera, ha dichiarato che il dialogo tra PPE ed ECR è destinato a diventare irreversibile.
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