Il monito del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sembra essere già stato dimenticato. Antonio Tajani, vicepremier e leader di Forza Italia, è tornato ad usare toni duri e di scontro nei confronti della Lega, partito guidato dall’altro vicepremier, Matteo Salvini. I due partiti di maggioranza sembrano non riuscire a trovare un terreno comune su cui trattare, preferendo invece utilizzare le proprio differenze per smarcarsi gli uni dagli altri e trovare il proprio posizionamento nella coalizione. Un tentativo costante di accaparrare voti, spesso anche a scapito dell’immagine della maggioranza.
Stavolta il ministro degli Esteri è tornato a pungere sulla visione dell’Ue dei due partiti. Da un lato infatti ci sono i forzisti, perfettamente inseriti nel gruppo dei Popolari europei e da sempre convinti sostenitori dell’Unione europea; dall’altro invece si trovano i leghisti, ora parte del gruppo dei Patrioti e sostenitori di un’Ue meno invischiata negli affari dei singoli Paesi. Nell’ultimo periodo, poi, il Carroccio ha deciso di vestire i panni di un partito ultrapacifista, che rifugge il piano Von der Leyen per il riarmo europeo.
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Nel corso dell’evento “Un bussola per la competitività europea – Forza Italia verso il Congresso del Ppe“, Tajani ha sottolineato che il suo partito sta cercando di creare un’Europa che sia “più casa per tutti“. In questo senso, quindi, il vicepremier ha lanciato una frecciatina verso la Lega, sostenendo che sia necessario costruire, in quanto “non abbiamo bisogno di sfasciacarrozze per difendere gli interessi di mezzo miliardo di persone“.
Il vicepremier forzista ha poi aggiunto che le critiche che giungono da Fi sono sempre “costruttive” anche all’interno della coalizione. Tajani ha quindi ribadito che il suo partito è perfettamente coeso con i suoi alleati ma non è comunque intenzionato ad “abbassare la testa” di fronte alle richieste di rinunciare alle proprie ideologie e ai propri valori.
Tajani: “La trattativa europea dei dazi va portava avanti a livello europeo”
Tornando poi a parlare di Europa, il vicepremier ha sostenuto che il problema dei dazi Usa va affrontato in maniera unitaria dall’Ue e non singolarmente dai Paesi membri. “L’obiettivo non è un braccio di ferro con Usa o un’arrendevolezza, quello che conta è tutelare le nostre imprese“, ha spiegato, ricordando che la guerra commerciale può portare ad un aumento dell’inflazione negli Usa che potrebbe convincere la Banca centrale statunitense ad aumentare i tassi di interesse. “Dobbiamo evitare che la Bce faccia lo stesso“, ha sostenuto convintamente.
Inoltre, il ministro degli Esteri ha ribadito che la linea della durezza nei confronti degli Stati Uniti “non servirebbe a nulla“. Per questo il leader azzurro ha chiesto che nella lista dei prodotti su cui l’Ue porrà dei dazi non venga inserito il Whisky americano, proprio per evitare ripercussioni gravissime sui vini europei.
Tajani: “Sono intenzionato a portare a termine la riforma del ministero degli Esteri”
Il vicepremier ha poi annunciato di voler procedere ad una modifica del ministero di cui è titolare. Nei piani del ministro degli Esteri vi è infatti una riforma che preveda la creazione di una struttura “bicapite” all’interno della Farnesina, ovvero un cambiamento che permetta al ministero di dividersi in due parti. Una si occuperebbe prevalentemente di politica e l’altra di economia. In questo modo, vi sarebbe un miglioramento nella gestione delle problematiche, così da garantire che “nessuna impresa italiana nel mondo si senta lasciata sola“.
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