Il primo congresso di Forza Italia dopo la morte di Silvio Berlusconi rappresenta un cambiamento importante nei connotati del partito. L’elezione formale di Antonio Tajani a segretario segna l’inizio di una nuova era, in cui la nuova leadership di FI dovrà riuscire a confermare la fedeltà del suo elettorato, nonostante la compianta mancanza del carisma del suo fondatore. Berlusconi, al di là dei vari procedimenti giudiziari e bunga bunga, aveva una rara capacità di catturare e mantenere la simpatia e la fiducia delle persone. Un’eredità ingombrante per i suoi successori.
L’omaggio di Tajani a Berlusconi
Nel suo discorso inaugurale, Tajani ha riconosciuto il peso del momento, comparando l’assenza di Berlusconi all’assenza di Maradona alla Champions League: un giocatore formidabile rimasto nella memoria collettiva, eppure il calcio non è finito con lui, è andato avanti eleggendo nuovi eroi.
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Non sono finite neanche le metafore calcistiche di Tajani, che da Berlusconi sono passate poi a sottolineare lo sforzo collettivo necessario per preservare il lascito del partito, uno sforzo a cui devono partecipare tutti: i calciatori ma anche gli entusiasti tifosi che sostengono la propria squadra. Prova del fatto che la regista Julie Taymor c’aveva visto lungonel rappresentare in Titus le campagne politiche di Roma con bandiere, striscioni e cori da stadio.
I temi affrontati durante il congresso
Tajani, assumendo il ruolo di leadership del partito, ha affrontato questioni centrali alla storia di Forza Italia. Tra queste, il delicato tema della riforma della giustizia: pur esprimendo rispetto per il potere giudiziario, Tajani ha criticato casi di eccesso giudiziario, sottolineando la necessità di ripristinare equilibrio e imparzialità. Inoltre, affrontando le condizioni deplorevoli delle carceri italiane, ha enfatizzato l’urgente necessità di riformare il sistema penitenziario, in linea con l’impegno del partito per la giustizia e la dignità.
Guardando alle imminenti elezioni europee, Forza Italia ha ribadito il suo impegno con il Partito Popolare Europeo, posizionandosi come un fermo sostenitore dei valori e degli interessi dell’UE. Tajani ha espresso un approccio pragmatico alla questione migratoria, ribadendo la necessità di una risposta europea unificata alla crisi umanitaria in corso.
Espandendo il suo discorso agli affari esteri e alle guerre attualmente in corso, Tajani ha infine ribadito la posizione del partito sul conflitto israelo-palestinese, sostenendo una soluzione a due stati e condannando la violenza, esortando entrambe le parti a prioritizzare la pace e la diplomazia. Invece, sul tema della Russia, Tajani ha condannato la postura aggressiva di Mosca, citando eventi recenti come l’imprigionamento e la successiva morte di Alexei Navalny come indicativi di un preoccupante regresso verso l’autoritarismo.
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