Tajani risponde a Macron: “Italia non manderà truppe a Kiev, si rischia guerra globale”

Nel vertice tra Francia, Polonia e Germania non è stato discusso l'invio delle truppe Nato sul territorio Ucraina, ma i tre Paesi Ue sono giunti ad un accordo su una "coalizione di capacità per l'artiglieria a lunga gittata"

Redazione
4 Min di lettura

Il presidente francese Emmanuel Macron già lo scorso febbraio aveva ipotizzato l’invio di una coalizione di truppe Nato in Ucraina a sostegno della guerra contro la Russia. Un’iniziativa che aveva scatenato una serie di risposte, non troppo positive, da parte degli altri Stati dell’Ue e che era nata a seguito delle dichiarazioni del presidente Russo, che si era detto “pronto all’uso di armi nucleari” e a schierare “i nostri soldati al confine con la Finlandia“.

Da questa situazione iniziale, si è giunti oggi al vertice tra Olaf Scholtz, Emmanuel Macron e Donald Tusk, che inizialmente sembrava finalizzato alla catastrofe e che invece si è risolto con la decisione di formare “una coalizione di capacità per l’artiglieria a lunga gittata“, coordinata in ambito Nato, come proposto dal Presidente francese lo scorso febbraio. Ciò di cui non si è parlato all’interno del vertice tedesco, francese e polacco è l’ipotesi dell’invio di truppe Nato sul suolo Ucraino.

Il ministro Tajani
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani

Una proposta però prontamente bocciata dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha dichiarato perentorio: “Credo che la Nato non debba entrare in Ucraina, fare guerra alla Russia significa rischiare la Terza guerra mondiale“. Infatti, se l’ipotesi di un terzo conflitto bellico mondiale fino a pochi anni fa sembrava una probabilità remota, vicina solo a immagini dispotiche e fantasiose, oggi il baratro del conflitto sembra più vicino che mai.

Macron: “Non è il momento storico per essere codardi

Secondo Emmanuel Macron il momento storico in cui l’Europa si sta avventurando non ha bisogno di “codardi“. Un’espressione che in molti avevano ritenuto riferita al cancelliere tedesco Scholtz, il quale ha sin da subito ricordato a Macron che “ciò che è stato deciso tra noi fin dall’inizio continua ad essere valido per il futuro“, cioè “non ci saranno truppe sul terreno, né soldati inviati dagli Stati europei o dagli Stati della Nato sul suolo ucraino“.

image 103
Il cancelliere tedesco Olaf Scholtz

Il pericolo di una guerra mondiale, infatti, spaventa più che mai e proprio per questo il cancelliere tedesco ha ribadito da Berlino: “Non siamo in guerra con la Russia“. L’obiettivo della coalizione, quindi, è dimostrare che Polonia, Francia e Germania “non diminuiranno il loro impegno a favore dell’Ucraina“. La decisione di una coalizione sulle armi a lungo raggio si inserisce proprio all’interno della campagna di sostegno a Kiev. Anche il presidente francese ha voluto però ristabilire un terreno stabile e soprattutto in linea con la maggior parte dei Paesi Ue: “Faremo di tutto affinché la Russia non vinca questa guerra. Non prenderemo mai un’iniziativa per l’escalation“.

Donald Tusk
Il primo ministro della Polonia Donald Tusk

Il vertice Francia-Polonia-Germania sembra essersi riallineato su un terreno comune, anche se le fratture sono ancora solo nascoste. Anche il premier polacco Tusk, ha deciso di contribuire, dichiarando: “Opinioni diverse non ci sono, siamo di una sola opinione“, anche se forse quest’ultimo è un tassello a cui si è giunti solo negli ultimi giorni. Non è possibile dimenticare, infatti, la diatriba nata nelle scorse settimane tra Francia e Germania. Al centro del dibattito le mancanze che i due Paesi si rinfacciano in relazione al sostegno a Kiev. Secondo Berlino la Francia invia troppi pochi sistemi d’arma e secondo Parigi la Germania produrrebbe armi di scarsa qualità. Dissidi che oggi, però, sembrano scomparsi nel nulla.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo