Tagli ai vitalizi, ex deputati in rivolta: “Sentenza in contrasto con la Corte Costituzionale”

"Nessun cittadino può essere penalizzato per il passato, come ha più volte ribadito la Corte Costituzionale" spiega l'Associazione degli ex parlamentari 

Redazione
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Giovedì 25 luglio l’ufficio stampa di Montecitorio ha reso noto la firma del presidente del Consiglio di giurisdizione della Camera per la sentenza di primo grado che conferma il taglio dei vitalizi per 800 ex deputati. Immediata la reazione dell’Associazione degli ex parlamentari che contesta aspramente tale misura: “Nessun cittadino può essere penalizzato per il passato, come ha più volte ribadito la Corte Costituzionale. Si tratta di un precedente inquietante per tutti i pensionati e anticipa iniziative anche eccezionali a tutela dei diritti fondamentali del cittadino“.

Tagli vitalizi: la ferma opposizione degli ex parlamentari

L’alta Corte ha stabilito più volte in misura del tutto temporanea ed eccezionale può essere effettuato un intervento retroattivo ed è ammessa una riduzione di qualunque stipendio e di qualunque indennità per un massimo di tre anni” sottolinea l’Associazione che rappresenta gli ex parlamentari, rilevando che “il Consiglio di giurisdizione della Camera dei Deputati ha rigettato i ricorsi presentati dagli ex deputati in materia di vitalizi i quali chiedevano appunto l’applicazione di questo principio elementare del diritto” e che “la sentenza è quindi in contrasto palese con le decisioni della Corte Costituzionale che ha stabilito più volte in maniera costante che il principio della ‘legittima aspettativa’ è il presupposto dello Stato democratico e dello Stato di diritto“.

Secondo quanto riporta l’associazione è la prima volta dall’avvento della Costituzione del ’48 che un organo giurisdizionale, come è il Consiglio di giurisdizione all’interno della Camera dei Deputati, contravviene a questi principi. In questo modo – spiega l’associazione – un cittadino italiano viene penalizzato per il passato retroattivamente e indiscriminatamente, il che potrebbe costituire un precedente inquietante per tutti i pensionati.

L’Associazione degli Ex Parlamentari condivide in queste ore l’allarme di tanti che sono colpiti nei loro diritti di cittadini, e pertanto riconferma la necessità di valorizzare ed esplicitare il ruolo e l’autonomia del parlamentare e del Parlamento in linea con gli orientamenti del Parlamento Europeo. La sentenza – si legge ancora nella nota – collide con principi consolidati del nostro ordinamento italiano ed europeo e quindi non proviene da un giudice terzo ma politicamente orientato contro chi ha servito il Paese e ha rispettato la Costituzione e le istituzioni avendo come legittima aspettativa il rispetto del suo ruolo e della funzione che continua a svolgere“.

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