La Manovra approvata ieri dal Cdm segna uno stop al Superbonus. Secondo quanto disposto ci sarebbe il blocco totale a partire dal 1° gennaio prossimo della cessione del credito e dello sconto in fattura.
Non è prevista quindi, alcuna proroga del termine del 31 dicembre per coloro che hanno ancora diritto al 110%: una posizione che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva già espresso nelle scorse settimane.
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Le parole di Giorgetti
Giorgetti incalza sul punto del Superbonus. “La dinamica del Superbonus continua imperterrita al ritmo di 3 miliardi di maggiore spesa l’anno. Non c’è nessun intervento in legge di bilancio su questo. I lavori vanno completati entro l’anno se si vuole lo sconto in fattura, fatto salvo quanto maturato in precedenza” afferma nel corso della conferenza stampa seguita al Consiglio dei ministri.
Il quadro è complesso: nel 2024 lo Stato avrà ben 13 miliardi di euro di maggiori interessi sul debito e circa 20 miliardi di Superbonus. “L’aumento dei tassi e il Superbonus fanno complessivamente più della manovra di bilancio” aveva sottolineato la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
Stop al Superbonus: quali sono i rischi
Dal 1° gennaio parte quindi lo stop ufficiale al Superbonus. Dalla Manovra emerge infatti, il ‘nessuna proroga’ del termine del 31 dicembre 2023. Il rischio più grande di questa decisione è sicuramente il blocco di migliaia di cantieri. Nell’ipotesi ad esempio, di un condominio che entro la scadenza riesce ad effettuare i primi due step di stato avanzamento lavori e quindi effettui cessioni per il 60%.
In questo caso – secondo quanto riporta il Corriere – per continuare i lavori si dovrà versare il rimanente 40% entro il 31 dicembre se vogliono ottenere il 110% facendo un atto di fede nei confronti del costruttore, oppure versare il 40% gradualmente fino a fine lavori, ottenendo un bonus del 70 e non più del 110%. Ambedue le strade hanno un ostacolo in comune: disporre di quel 40% in contanti.
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