Superbonus, Fratelli d’Italia accusa: “Regalo a truffatori e mafiosi”

"Anche la mafia ha messo le mani sul Superbonus," ha dichiarato Liris

Redazione
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Il Superbonus, introdotto per incentivare la riqualificazione energetica e sismica degli edifici, è finito al centro di un acceso dibattito politico, con esponenti di Fratelli d’Italia che denunciano l’uso improprio da parte di organizzazioni criminali. Guido Liris, senatore e capogruppo in commissione Bilancio, ha affermato che questa misura, sebbene concepita con buone intenzioni, è diventata un “regalo” per truffatori e mafiosi.

Anche la mafia ha messo le mani sul Superbonus,” ha dichiarato Liris. “Questa misura tossica, messa in campo da Conte e dal Pd, si è rivelata il più grande regalo della storia a criminali e mafiosi.” Il senatore ha citato il recente caso di Latina, dove due aziende legate alla criminalità organizzata sono state sequestrate dalla Direzione distrettuale antimafia. “Il Superbonus è una misura figlia di un’intuizione positiva, ma realizzata male, senza controlli e senza limiti di spesa,” ha aggiunto.

In una linea simile, Fausto Orsomarso, anche lui senatore di Fratelli d’Italia e capogruppo in commissione Finanze, ha sottolineato: “Il Superbonus 110% è stato un omaggio a truffatori, criminali e mafiosi.” Secondo Orsomarso, “è stato utilizzato da una minima parte dei proprietari di casa e ha gravato sulle casse dello Stato per centinaia di miliardi. È una vergogna.” Orsomarso ha commentato anche l’operato del governo Conte, affermando: “Questo è un pasticcio di cui il governo risponderà di fronte alla storia di questa nazione.” Ha concluso evidenziando che la cattiva gestione del Superbonus ha messo a rischio il sistema Paese e i conti pubblici.

Superbonus: il sequestro a Latina

Due società attive nel settore del Superbonus 110% sono state sequestrate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura di Roma, con l’intervento della Polizia di Stato di Latina. Queste aziende, formalmente affidate a prestanome, sono in realtà collegate alla criminalità organizzata. L’indagine ha messo in luce come le associazioni mafiose abbiano tentato di sfruttare il Superbonus, approfittando della facile circolazione dei crediti fiscali legati alle ristrutturazioni. L’uso di intestatari fittizi ha complicato ulteriormente la ricostruzione delle operazioni illecite, rendendo più difficile per le autorità rintracciare i veri responsabili.

L’inchiesta è emersa in seguito all’esecuzione di misure cautelari per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso nei confronti di cinque individui, tutti legati ad associazioni criminali attive a livello locale, comprese quelle campane e siciliane. L’indagine è stata avviata grazie alla denuncia di un cittadino che, dopo aver vinto un’asta, si è ritrovato coinvolto in dinamiche mafiose nel quartiere Campo Boario di Latina.

Gli investigatori hanno focalizzato la loro attenzione su un soggetto considerato in passato legato a Cosa Nostra agrigentina. Analizzando i suoi legami e le condizioni patrimoniali, gli agenti della Sezione criminalità organizzata della Squadra mobile hanno scoperto evidenze di intestazione fittizia aggravata dal metodo mafioso, con riferimento alle due società coinvolte nei lavori del Superbonus.

Queste società erano state create appositamente per gestire progetti legati al Superbonus, mascherando la vera identità del titolare, gravato da precedenti per associazione mafiosa. Questo impedimento gli avrebbe escluso dalla possibilità di accedere al Superbonus e lo avrebbe esposto al rischio di sequestri. La Polizia sta attualmente quantificando il valore del patrimonio aziendale, che ha generato un volume d’affari di oltre un milione e mezzo di euro tra il 2021 e il 2023.

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