Il presidente di Stellantis, John Elkann, ha annunciato al presidente della Camera, Lorenzo Fontana, la sua intenzione di rispondere positivamente alla convocazione ricevuta dal Parlamento, così da poter presentare ufficialmente il piano dell’azienda di produzione di veicoli in Italia. La decisione è giunta a seguito di settimane molto concitate, in cui non erano chiare le volontà del presidente, a cui ormai da tempo viene chiesta un’audizione davanti ai parlamentari italiani.
Elkann ha quindi deciso di rispettare quanto deciso dall’assemblea di Montecitorio, che si è svolta lo scorso 16 novembre, in cui erano state approvate due mozioni riguardanti la sua comparizione. Inoltre, il suo intervento segue la chiusura del tavolo Stellantis che è avvenuta ieri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Da quanto si apprende, il presidente interverrà di fronte alle commissione competenti che hanno sottoposto la richiesta e affronterà quindi il tema delle evoluzioni del settore dell’automotive, in Europa e in Italia.
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Nei giorni scorsi, il titolare del Mimit, Adolfo Urso, aveva anticipato la probabile comparizione del presidente di Stellantis, sottolineando la soddisfazione del settore per la delineazione di un piano che rappresenta “un nuovo inizio e un punto di svolta rispetto al passato per Stellantis in Italia“. Il ministro ha sottolineato che questo piano delinea un approccio industriale “assertivo” con nuovi modelli, piattaforme, investimenti, ricerca innovazione e design, che potrà permettere “di vincere la battaglia in Europa, per sostenere le imprese e il lavoro nell’Ue davanti alla grande sfida della transizione ambientale“.
Il piano industriale di Stellantis
Il nuovo piano industriale di Stellantis è stato presentato ieri dal responsabile europeo del gruppo, Jean-Philippe Imparato, davanti Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’obiettivo è quello di rilanciare la produzione italiana dell’automotive, grazie a due miliardi di euro di investimenti, un incremento di sei miliardi di euro negli acquisti da fornitori italiani e una crescita produttiva del 50% entro il 2026. Il responsabile ha definito il 2025 come un anno “duro e tosto” che potrebbe però regalare grandi soddisfazioni.
Imparato ha sostenuto che gli stabilimenti di Stellantis in Italia resteranno attivi, con l’obiettivo di concentrarsi sulla produzione di auto elettriche oltre a quelle con motore endotermico, così da garantire una maggiore flessibilità alla produzione dell’azienda. La promessa, inoltre, è quella di mantenere lo stabilimento di Torino il fulcro dell’azienda in Italia, tanto che dal prossimo anno vi verrà avviata la produzione della Fiat 500 attuale e dal 2032-33 la generazione successiva. Nello stabilimento di Pomigliano D’Arco, invece, si continuerà a produrre il modello Panda, almeno fino 2023, mentre dal 2028 verrà aggiunta la piattaforma STLA Small per produrre due nuovi modelli di auto compatta.
Una delle novità sostanziali che il piano Stellantis porta con sé, però, è la volontà di procedere con questi piani senza utilizzare alcun tipo di sostentamento pubblico. “Tutti gli investimenti saranno finanziati con risorse proprie del gruppo“, ha infatti dichiarato il responsabile europeo del gruppo Stellantis.
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