Spaccatura in Fi, è braccio di ferro Ronzulli-Cattaneo

Rob. Spar.
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Spunta anche la raccolta firme per far dimettere i due capigruppo. La partita resta legata alle nomine nelle commissioni bicamerali

La tensione che cova da tempo sotto le ceneri in Forza Italia sembra in queste ore emergere in superficie. Diverse indiscrezioni giornalistiche, dall’inizio della settimana, mettono sul banco degli imputati i due capigruppo, Licia Ronzulli al Senato e Alessandro Cattaneo alla Camera. Viene descritto un braccio di ferro tra quelle che vengono definite l’ala leghista e quella più governista del partito, con quest’ultima pronta all’affondo per un cambio ai vertici dei gruppi. Voci comunque smentite da chi è più vicino ai due presidenti, anche se nessuno nasconde le difficoltà dei rapporti tra le diverse anime degli azzurri in questa fase.

Una raccolta firme curiosa

Una tensione che viene resa plasticamente anche dalle voci circa il tentativo della raccolta di firme per far dimettere i due capigruppo. Tutto ufficialmente smentito o comunque non confermato. E che in molti dentro al partito derubricano come ricorrenti movimenti carsici quando si avvicinano alcune scadenze come, ad esempio, quelle di nomine importanti, a livello parlamentare e nelle aziende pubbliche.

Capigruppo nel mirino

Le presidenze delle bicamerali, ancora da definire, e le caselle ancora aperte in molte partecipate non quotate (da chiudere entro maggio) starebbero creando forti aspettative nel partito – è la lettura – con forti tensioni che si ripercuotono inevitabilmente anche negli assetti parlamentari di Fi. Tant’è che circolano anche voci sui possibili nuovi capigruppo che potrebbero prendere il posto degli attuali, anche se alla fine nessun passo concreto è stato realmente registrato in tal senso. E le fonti ufficiali continuano a smentire qualsiasi possibilità che vada al di là dello status quo.

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