Sembrerebbero non esserci preoccupazioni per i cittadini italiani in Siria, dove al momento i ribelli anti-Assad stanno avanzando da Nord e da Sud verso Damasco. Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani ha dichiarato in collegamento con gli ambasciatori italiani nella Regione, che alcuni dei 300 italiani che vivono nella zona interessata sono già riusciti a lasciare il Paese e che sono tutti in contatto con l’Ambasciata a Damasco e comunque “la situazione dei nostri concittadini è sotto controllo“.
Al termine della riunione sulla crisi siriana all’Unità di Crisi della Farnesina, il Ministro Tajani ha fatto sapere che in ogni caso, “l‘ambasciata è pronta a organizzare evacuazioni“, e si hanno già alcune richieste. Inoltre, “il Governo è pronto a fare il necessario sia con iniziative nazionali che Onu per l’uscita in sicurezza dei cittadini” e si farà in modo che tutti coloro che sono intenzionati a lasciare la Siria possano farlo, in quanto la tutela della sicurezza dei concittadini è priorità assoluta.
Senza fornire dettagli sui piani di evacuazione, Tajani ha espressamente sottolineato che l’Italia “sostiene una soluzione politica” della crisi siriana ed è ovviamente pronta a fare “tutto il necessario” per portare al sicuro gli italiani che ancora restano nel Paese. Infatti, la soluzione che viene sostenuta è di matrice politica, non di tipo militare, e che “permetta di garantire la pace e la stabilità in Siria“, considerata parte importante della stabilità in Medio Oriente.
“Abbiamo fiducia – continua il Capo della Farnesina – e sosteniamo il confronto a Doha con il gruppo di Astana allargato ai Paesi arabi“, ossia i colloqui nella capitale qatariota voluti da Russia, Turchia e Iran. Difatti, stando a quanto dichiarato dal Ministro, risulta estremamente rilevante “evitare una nuova crisi migratoria“.
Tajani nel suo intervento ha dichiarato, inoltre, di aver “informato il presidente del Consiglio in maniera dettagliata sull’evoluzione della situazione in Siria e nell’intera area al termine del riunione con tutti gli ambasciatori di Italia, a cominciare da quello in Siria, e poi anche con quello in Turchia e a Mosca“. Una riunione che è servita per riuscire ad avare “una valutazione complessiva di quello che sta accadendo anche dal punto di vista politico“.
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