Sicurezza sul lavoro, Fontana: “Inaccettabile morire, proposti interventi per evitare incidenti”

Fontana è intervenuto nella presentazione della Relazione sull'attività della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, che dopo l'incidente a Brandizzo del 2023, ha lavorato per migliorare la sicurezza sul lavoro proponendo delle indicazioni per evitare ulteriori tragedie

Redazione
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Il presidente della Camera Lorenzo Fontana ha parlato della necessità di migliorare la sicurezza sul lavoro per evitare il verificarsi di incidenti mortali o gravi. Il contesto è la presentazione della relazione sull’attività della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia relativa all’incidente ferroviario di Brandizzo del 2023, avvenuta oggi a Montecitorio.

Le parole di Fontana

Il presidente ha dichiarato che non è accettabile per nessuna ragione che oggi i lavoratori continuino a morire o a restare gravemente feriti durante l’ora di servizio. Ricorda l’incidente avvenuto il 30 agosto 2023 a Brandizzo, in cui 5 operai che stavano lavorando a interventi di manutenzione sulla linea Milano-Torino vennero falciati da un treno in corsa.

“Alle cinque vittime va il nostro commosso e sentito ricordo a distanza di pochi giorni dal primo anniversario. Ai loro familiari desidero rinnovare la vicinanza mia personale e di tutta la Camera dei deputati. Il dolore della comunità piemontese è anche il dolore dell’intero Paese, colpito nel profondo da questa immane tragedia sul lavoro” ha detto Fontana.

Lorenzo Fontana
Lorenzo Fontana

Il gravissimo incidente dello scorso anno ha aperto gli occhi a chi di dovere, per cui la Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia ha esaminato la tragedia. L’obiettivo è stato quello di arrivare a delle indicazioni per migliorare le attuali condizioni di sicurezza sul luogo di lavoro, in particolar modo concentrandosi sui lavori svolti in strade ferrate o in loro prossimità. Il Documento che è venuto alla luce mostra che è possibile eliminare o almeno ridurre il rischio di incidenti lavorativi nel comparto ferroviario. Le indicazioni nella Relazione mostrano al Parlamento una serie di proposte di interventi normativi e prospettive di indirizzo politico-amministrativo per raggiungere l’obiettivo prefissato.

Ha giustamente sottolineato che la sicurezza dei lavoratori non può essere considerata un “lusso accessorio o un semplice adempimento burocratico”, ma è un requisito imprescindibile, “un diritto inalienabile della persona umana“. Per questo per le Istituzioni è prioritario occuparsi della loro tutela, cercando in ogni modo di evitare ulteriori morti bianche e infortuni sul luogo di lavoro.

Fondamentale è anche l’informazione sulla sicurezza sul lavoro, quindi è necessario che già nelle scuole si possa avere accesso a un’educazione in questo ambito, rendendo consapevoli da subito i futuri lavoratori dei lori diritti, dei doveri e delle tutele. “La cultura della sicurezza è un tema molto sentito da questa Istituzione, che ha approvato lo scorso marzo una proposta di legge finalizzata a introdurre, nell’ambito dell’educazione civica, l’insegnamento delle conoscenze di base in materia di sicurezza e prevenzione”, annuncia Fontana.

L’intervento di Gribaudo

La presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, Chiara Gribaudo (Pd), è intervenuta nella presentazione della Relazione, affermando di aver lavorato per far sì che incidenti come quello del 2023 non si ripetano.

Ha dichiarato che le indagini sono ancora in corso, ma che alcuni punti della vicenda sono chiari, come il fatto che gli operai che sono morti non dovevano trovarsi lì in quel momento. Inoltre ha affermato che in Italia già ci sono delle soluzioni che avrebbero potuto salvare loro la vita, come la rilevazione di ostacoli, “di serie sulle automobili” o il badge elettronico di cantiere “che si sperimenta dal 2022”. Bisogna fare attenzione a parlare di errore umano, perché in molti casi è l’organizzazione del lavoro che porta il lavoratore a commettere questo errore, “a partire da quella che nella Relazione viene chiamata cultura della sicurezza”.

Risulta cruciale assicurarsi che “le procedure siano corrette, insegnate correttamente e interiorizzate nella maniera giusta da tutti coloro che operano”, ma soprattutto il “verificare oltre all’applicazione del contratto collettivo di settore, anche che il livello di inquadramento sia adeguato”. Inoltre è necessario trovare soluzioni tecniche che possano fornire strumenti che intercettino e impediscano comportamenti non corretti, soprattutto per attività che presentano un alto rischio. I controlli di ogni tipo sono infine di assoluta priorità e bisogna rafforzarli, perché “possono essere un argine al verificarsi degli incidenti sul lavoro e all’illegalità del lavoro in generale”.

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