L’opposizione si scaglia su Vittorio Sgarbi nell’aula della Camera, per le forti dichiarazioni rilasciate dal sottosegretario alla Cultura: “Venga cacciato dall’incarico“, queste le richieste fatte alla Camera.
Gli insulti alle deputate: “Capre irredimibili”
Vittorio Sgarbi è tornato ad infiammare le opposizioni, questa volta a causa di alcuni insulti rivolti alle deputate Irene Manzi, del Pd ed Elisabetta Piccolotti di Alleanza Verdi-Sinistra. “Lo rimuova” si rivolgono alla premier Meloni.
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Le due deputate sono le prime firmatarie di una mozione di revoca dal ministero discussa in Aula in questi giorni e per questa ragione hanno scatenato l’ira del sottosegretario che si è rivolto a loro con espressioni come “capra irredimibile” o “una canzonettista“.
La mozione di revoca richiesta nei confronti di Sgarbi riguarda il fatto che da mesi il sottosegretario è nel mirino delle inchieste di Report e del Fatto Quotidiano per presunto furto di un’opera di Rutilio Manetti, rubato e ritrovato, e un’altra controversa vicenda legata ad un dipinto del Valentin De Boulogne.
Sgarbi, la richiesta alla premier
“La presidenza della Camera si attivi per tutelare la collega Manzi, a cui va solidarietà e sostegno. Sgarbi non è nuovo a insulti e volgarità alle donne e ha scelto da diversi giorni di minacciare e offendere Manzi rea, a suo avviso, insieme ad altri colleghi deputati, di aver chiesto la rimozione dal suo incarico”. Questa la richiesta presentata in Aula dal Pd, sostenuto dal M5s e Avs.
Alla richiesta di Chiara Braga, capogruppo del Pd, si sono aggiunti altri gruppi: “Meloni anticipi la mozione di sfiducia e rimuova Sgarbi”, ha spiegato Franco Mari di Alleanza Verdi-Sinistra, in riferimento alla mozione presentata delle opposizioni in calendario alla Camera per la prossima settimana.
Revoca dall’incarico e ritiro delle deleghe, queste le reazioni agli estremi comportamenti di Sgarbi. La patata bollente è ora nelle mani della premier Meloni che deciderà sulle sorti del sottosegretario.
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