Dopo la meritata pausa estiva, le scuole sono pronte a ripartire portando per il nuovo anno alcune novità. Dal 9 settembre entreranno in vigore delle nuove norme per l’anno scolastico 2024-2025, anche se per alcune si attende ancora l’approvazione dal Parlamento. Visti i fatti di cronaca di cui spesso la scuola è protagonista, l’obiettivo è quello di tutelare i dirigenti e il corpo docenti e ripristinare un ordine che sembra essersi perso.
La riforma prevista nel Pnrr e proposta dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, apporterà alcune modifiche, in attesa di approvazione nei prossimi giorni, su temi molto dibattuti e che spesso hanno almentato un effetto divisivo. Uno tra tutti, l’uso del cellulare nelle aule.
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Scuola, cellulari e voto in condotta
I primi ad iniziare questo nuovo anno scolastico, saranno i ragazzi del Trentino Alto-Adige dal 9 settembre. Le ultime regioni, invece, ad entrare in aula dal 16 settembre saranno l’Abruzzo, la Calabria, l’Emilia-Romagna, la Toscana, il Lazio, la Liguria e la Puglia. Le novità che accoglieranno milioni di studenti previste dal governo si andranno ad articolare affrontando vari temi.
La prima battaglia posta in essere dal Ministro Giuseppe Valditara, è quella contro i cellulari. Una circolare afferma che sarà vietato in ogni caso, anche per l’uso didattico e andrà ad interessare tutti gli studenti fino a quelli della scuola secondaria di primo grado. Sarà prevista in caso di inosservanza della norma una sanzione disciplinare. Saranno ammessi però, previa autorizzazione dei docenti, i dispositivi come i pc e i tablet.
Le nuove figure del docente-tutor e docente-orientatore, già introdotte lo scorso anno per la scuola secondaria di secondo grado, saranno introdotte anche per le scuole medie e avranno delle nuove mansioni. Avranno l’incarico di formare, supportare e indirizzare gli studenti in previsione delle scelte per il loro futuro.
Un’elemento delicato che il Ministro Valditara ha tenuto a regolamentare sarà il nuovo criterio per decidere il voto in condotta, ancora da approvare dal Parlamento. Qualora venisse confermato, saranno previste varie considerevoli modifiche. Per chi avrà come voto 6 dovrà provvedere ad un recupero del debito in educazione civica con propedeutico esame a settembre per accedere all’anno scolastico seguente. Mentre con voto 5 sarà prevista la bocciatura. Questo giudizio interesserà anche i ragazzi delle scuole medie e sarà inserito in una valutazione generale del comportamento dei ragazzi. I voti previsti nelle scuole primarie saranno da ottimo a insufficiente, per quelli sintetici oltre a quelli analitici su base numerica, forniti per ogni quadrimestre.
Scuola vs bullismo
Il ministro Giuseppe Valditara ha incentrato parte della riforma sul rilevante tema della lotta al bullismo. L’uso della violenza e dell’aggressività sarà un tarlo da combattere radicalmente. Per tutti gli studenti che adotteranno atteggiamenti a discapito dei loro compagni riceverano il 5 in condotta con immediata bocciatura. Con lo stesso obiettivo verrà introdotto anche l’uso della sospensione. La norma se verrà approvata prevederà di allontanare per 2 giorni lo studente con condotta non ammessa, invitandolo a partecipare ad attività di riflessione sul suo comportamento e sulle conseguenze riportate poi in un elaborato.
Per i periodi più lunghi saranno previste attività di cittadinanza sociale in strutture convenzionate con la scuola. Verrà abolito e contrastato inoltre il fenomeno di aggressione verso il personale scolastico. Qualsiasi danno a discapito di un membro della scuola porterà ad un’ammenda prevista dai 500 a 10mila euro, insieme al risarcimento alla persona, oltre alle conseguenze sul profilo penale. Per tamponare il fenomeno è stato introdotto il progetto denominato, l’Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, incentrato a promuovere attività e percorsi di formazione per sensibilizzare sul delicato tema.
Educazione civica e istituti tecnici
Un’altra parte delle modifiche della riforma introdotta dal Ministro Valditara riguarda l’educazione civica. Sarà previsto un aumento delle ore di educazione civica arrivando ad un minimo di 33 in cui verranno trattati temi quali la dipendenza dagli stupefacenti o la dipendenza dal web e dai social media oltre all’educazione finanziaria e al risparmio. Negli istituti tecnici il nuovo ordinamento prevede un percorso comprensivo di 4 anni più 2 da svolgere negli ITS Academy.
L’obiettivo, spiega il Ministro, è promuovere un maggior coinvolgimento dei ragazzi nel mondo del lavoro. Gli studenti stranieri saranno poi seguiti e supportati dagli insegnanti di sostegno. In futuro, per l’anno 2025-2026 verrà inserita la figura di un insegnate di italiano per le classi con almeno il 20% degli alunni provenienti da paesi esteri.
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