La morte di Maria Pansini, capotreno di Trenitalia, ha scosso l’intero settore dei trasporti su binari, convincendo i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Uil trasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa trasporto e Fast Confsal a indire un nuovo sciopero nelle giornate di giovedì 30 novembre e venerdì primo dicembre. Uno stop ai trasporti che coprirà l’intero territorio italiano e che nella giornata di ieri hanno interessato la fascia oraria dalle 9 alle 17, per poi riprendere alle 21 e proseguire per 24 ore.
I disagi causati dallo sciopero dei treni sono stati immediati, anche grazie alla grande ondata di partecipazione dei dipendenti di Trenitalia. La decisione di scioperare è data dalle misure di sicurezza precarie che continuano a causare morti sul lavoro. L’ultima è stata quella di Maria Pansini, di 60 anni, morta a seguito della collisione del treno su cui stava lavorando con un camion fermo sui binari. Un incidente che ha scatenato la rabbia dei sindacati e dei dipendenti del settore, i quali hanno dunque deciso di indire gli scioperi, riaccendendo la furia di Salvini, indignato per i continui stop al trasporto pubblico.
Salvini e la rabbia per il nuovo sciopero trasporti
Salvini non ci sta e continua la sua battaglia per la diminuzione degli scioperi del trasporto pubblico, che continuano a creare disagi a milioni di cittadini. Manifestazioni che il ministro delle infrastrutture non comprende e a cui dallo scorso luglio ha iniziato ad opporsi, tentando – più che una mediazione – un opposizione forzata ai sindacati.
Le precettazioni del ministro dei trasporti e delle infrastrutture non sono passate inosservate, ma sono state comunque rispettate dai sindacati, che però continuano a manifestare il loro dissenso. L’altro ieri, però, l’annuncio dello sciopero nelle giornate del 30 novembre e 1° dicembre non ha provocato nessun commento da parte di Matteo Salvini. Una situazione che finalmente trova oggi una spiegazione, grazie alle parole del ministro.
“Per rispetto di chi ha perso la vita sul lavoro non siamo intervenuti, come invece è successo recentemente“, ha spiegato Matteo Salvini sottolineando però come “il sacrosanto diritto alla mobilitazione non può cancellare quello di milioni di cittadini che devono viaggiare“. Una contraddizione che forse neanche il Ministro sarebbe in grado di spiegare.
Sta iniziando forse a sfuggire il reale significato di uno sciopero, ovvero la necessità di causare disagi, di fermare il Paese per attirare l’attenzione e per ottenere ciò per cui si sta lottando. Senza disagi non si può parlare di sciopero. Eppure Salvini non è d’accordo anche se qualche anno fa, prima della sua attuale carica, sembrava essersi schierato in prima fila per difendere “il sacrosanto diritto allo sciopero“.
Salvini e “gli scioperi ormai intollerabili“
Oggi, invece, il leader della Lega sembra aver dato il via ad una battaglia contro i sindacati, troppo privilegiati, troppo avidi e senza alcun rispetto per chi soffre delle loro decisioni. “La giornata di oggi rende evidente ancora di più come gli scioperi di troppe ore hanno ricadute pesantissime sulle vite di troppe persone innocenti. Lo trovo intollerabile“, conclude il Ministro.
Viene da chiedersi, allora, quale sia una giusta modalità di sciopero secondo il leghista, che continua a criticare qualsiasi proposta dei sindacati. Se prima erano le rivendicazioni politiche e non lavorative che lo disturbavano, ora sono le troppe ore in cui il servizio pubblico resterà fermo. Ci sarà mai un modo per rendere felice Matteo Salvini?
I disagi dello stop ai treni
Treni cancellati, ritardi di oltre un’ora e spesso pendolari che non riescono a trovare il modo per tornare a casa. È questa la situazione che da ieri sera sta caratterizzando tutta Italia. Uno sciopero sentito a cui hanno deciso di partecipare la maggior parte dei dipendenti di Trenitalia e che di conseguenza ha causato ritardi e sovraffollamenti senza precedenti.
Un disastro per chi ogni giorno è abituato ad utilizzare i mezzi pubblici per spostarsi e che ormai è esausto dei continui scioperi che vengono annunciati. Anche stavolta nessuno ha potuto fra niente e lo sciopero di 24 ore è in corso proprio in questo momento. Di poca consolazione per i viaggiatori il messaggio di scuse di FS indirizzato a “coloro a cui abbiamo causato disagi“.
Lo sciopero riguarda il personale del Gruppo FS italiane ma potrebbe avere ripercussioni anche su Frecce, Intercity e Regionali. Non è escluso anche il resto del trasporto pubblico che potrebbe subire rallentamenti e sovraffollamenti a causa del mancato servizio su binari.
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