Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, commenta con soddisfazione i risultati ottenuti dal suo partito nelle recenti elezioni regionali in Umbria e Emilia-Romagna. Dopo un anno caratterizzato da un intenso calendario elettorale, il Pd ha registrato vittorie significative che, secondo Schlein, dimostrano l’esistenza di una valida alternativa alla destra. Sebbene l’opposizione si sia trovata in svantaggio nelle elezioni regionali iniziali (6 a 1 a favore del centrodestra), i recenti successi hanno ridotto questo divario a un 4 a 3, un cambiamento che Schlein considera decisivo, aggiungendo in modo provocatorio: “Meloni, stiamo arrivando“.
In una conversazione con i giornalisti, Schlein si dice visibilmente soddisfatta dei risultati ottenuti dal Pd, senza però dimenticare di sottolineare che questi successi sono il frutto di un impegno collettivo e di una strategia comune. “Sono state due straordinarie vittorie di tutta la coalizione“, afferma, riferendosi alle vittorie di Stefania Proietti e Michele de Pascale, i candidati del Pd in Umbria e Emilia-Romagna. “Ciascuna forza politica e civica ha portato il suo contributo, ma il Pd ha ottenuto risultati straordinari: il 43% in Emilia-Romagna e più del 30% in Umbria. Siamo cresciuti di 8 punti rispetto alle scorse Regionali, ma anche rispetto alle Europee. È un dato che non possiamo ignorare“. Schlein non nasconde la sua soddisfazione, sottolineando che in Emilia-Romagna, il Pd ha ottenuto una percentuale superiore all’intero centrodestra.
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Schlein: la nuova era del Pd
Quando le viene chiesto cosa ha determinato queste vittorie, la segretaria del Pd non ha dubbi: “Sono stati due gli ingredienti che hanno fatto la differenza: l’unità e l’umiltà“, risponde con convinzione. “L’unità della coalizione e anche quella del Pd. E l’umiltà dei nostri candidati: Stefania non ha mai ceduto alle provocazioni di una destra aggressiva e Michele si è dato all’ascolto dei cittadini per capire dove si può fare di meglio“. Schlein poi prosegue, spiegando che la sanità pubblica è una delle priorità fondamentali su cui il Pd si è concentrato durante la campagna elettorale, raccogliendo il favore degli elettori. “Tanti che alle Europee avevano votato diversamente hanno deciso di darci fiducia. Questo è un segno che stiamo percorrendo la strada giusta“, afferma.
Tuttavia, Schlein non può ignorare il fenomeno dell’astensionismo, che ha colpito anche il Pd. Nonostante i buoni risultati, il partito ha registrato una perdita di voti assoluti, e la segretaria del Pd si mostra preoccupata per questa tendenza. “Abbiamo avviato una campagna per andare verso i luoghi del non voto, a partire dalle aree interne“, dice Schlein con determinazione. “Sarà un lavoro lungo, ma il Pd è assolutamente determinato ad affrontare questa ferita alla democrazia. Ci preoccupa che tanti cittadini non credano più che il loro voto faccia la differenza“.
Nonostante queste difficoltà, la segretaria è fiduciosa nel futuro del suo partito, che non ha alcuna intenzione di intraprendere una strada solitaria. “Da quando sono segretaria, il Pd è cresciuto in tutte le competizioni elettorali, sia dove abbiamo vinto sia dove abbiamo perso“, dice Schlein, rispondendo a chi le chiede se il Pd abbia intenzione di farsi “autonomo” in futuro. “Ma non abbiamo mai avuto la presunzione di autosufficienza. Il nostro obiettivo è quello di restare unitari, e non abbiamo alcuna volontà di fare da soli“, ribadisce.
Schlein sulla coalizione
Per quanto riguarda la coalizione, Schlein non si lascia influenzare dalle frizioni interne, come quelle con il Movimento 5 Stelle o con altre forze politiche. Nonostante le difficoltà, non cede alla tentazione di partecipare ai dibattiti sui «perimetri» delle alleanze. “Il segnale che ci hanno mandato gli elettori è chiaro: vogliono che parliamo dei loro problemi concreti, non di chi sta con chi“. Le iniziative comuni con le altre forze di opposizione sono già in programma. Tra le prime, Schlein menziona la manovra economica del governo, che definisce recessiva e insoddisfacente per il paese.
Le opposizioni hanno già lavorato insieme su temi cruciali come la sanità pubblica, chiedendo un aumento delle risorse destinate al settore, e le politiche industriali, con una proposta di rinuncia al taglio dei fondi per l’automotive. Inoltre, hanno richiesto un salario minimo e misure urgenti per aiutare le imprese e gli agricoltori colpiti dalle alluvioni del 2023, chiedendo ristori che il governo non ha ancora erogato. “Abbiamo fatto cinque iniziative comuni. Una di queste è stata sull’emergenza sanitaria, dove abbiamo chiesto con tutte le opposizioni di destinare 5 miliardi e mezzo in più ogni anno“, sottolinea Schlein.
Schlein è critica anche nei confronti della gestione delle finanze pubbliche da parte del governo Meloni, che ha presentato tre manovre senza una visione chiara e senza investimenti significativi per il futuro del paese. L’unico progetto di grande rilevanza, il ponte sullo Stretto di Messina, è visto da Schlein come un investimento inutile e dannoso.
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