Schlein su M.O.: “Comunità internazionale riconosca lo stato della Palestina per ottenere pace”

Riguardo alla commemorazione dell'anniversario del 7 ottobre, Schlein ha definito "non è accettabile" il fatto che si siano ricordate tutte le vittime di Hamas, non tenendo conto invece dei 40mila palestinesi uccisi da Israele

Redazione
6 Min di lettura

La segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, è stata ospite a Live In su Sky Tg24, dove ha esposto le sue riflessioni sui temi caldi del momento riguardanti la politica – manovra, fisco, cittadinanza, alleanze – e il mondo – crisi mediorientale.

Schlein: Medio Oriente

Alla leader dem è stato chiesto il motivo per cui non si è presentata alla cerimonia per l’anniversario della strage del 7 ottobre che si è svolta ieri nel Tempio Maggiore di Roma, la più importante Sinagoga consacrata in Italia. Schlein non ha spiegato il motivo dell’assenza, ma ha sottolineato che c’erano diversi esponenti del Pd che rappresentavano il partito, ovvero il responsabile Esteri Giuseppe Provenzano e altri deputati e senatori.

Elly Schlein, leader del Pd
Elly Schlein, leader del Pd

Poi ha commentato anche la manifestazione pro Palestina non autorizzata che si è tenuta a Roma lo scorso sabato, premettendo che la violenza “è quando di più
distante da quello che pratichiamo come Pd ogni giorno”
, però “tantissimi giovani sentono la necessità di mobilitarsi” per ciò che sta succedendo nella striscia di Gaza. Ha spiegato come l’anniversario di ieri abbia portato a commemorare tutte le persone uccise da Hamas, ma non ha tenuto conto dei 40mila palestinesi uccisi da Israele. E questo per la dem “non è accettabile”.

“Noi come Pd abbiamo chiesto il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi”, ma il problema è di fondo: se lo stato d’Israele esiste già, “per colpa della comunità internazionale non è mai stato riconosciuto l’altro, la Palestina, e noi chiediamo sia riconosciuto” perché questo può portare alla pace. Per Schlein le “scelte del governo israeliano stanno alimentando questo conflitto” perché l’esecutivo in carica “pensa al futuro di Neytanyahu”. Queste scelte sbagliate stanno portando a un’escalation, quindi il governo italiano, l’Unione europea e la comunità internazionale “devono cominciare a parlare di pace”.

Manovra e tassa patrimoniale

Passando alle questioni interne, Schlein è stata interrogata sulla manovra e ha dichiarato che il governo “non ci ha tenuto a confrontarsi con noi”, ma ha rassicurato che si stanno concentrando sulle proposte che riguardano temi per loro prioritari, come la sanità, perché bisogna “salvare la sanità pubblica dai tagli”. In vista della manovra, inoltre, “andremo avanti anche in Parlamento a cercare convergenze. Possiamo unire le forze delle opposizioni”. La leader dem ha spiegato che il governo ha presentato il piano strutturale di bilancio senza confrontarsi con le opposizioni e con il sistema paese, dichiarando che “in momenti come questo è fondamentale parlare con le parti sociali, i sindacati, le organizzazioni datoriali e del terzo settore, cosa che noi abbiamo fatto nei giorni scorsi in vista degli emendamenti”. Per Schlein il governo attuale si allea con le persone sbagliate per gli interessi dell’Italia, quando lei vorrebbe che “si battesse invece per costituire degli investimenti comuni europei”.

Sulla questione della tassa patrimoniale, che nelle ultime ore la dem ha ripreso, si presume anche per far riavvicinare il centrosinistra in un momento di tensione, ha affermato che si potrebbe discutere riguardo a una possibile tassazione
progressiva, ma questa non dovrebbe toccare il ceto medio. La discussione, per lei, deve essere a livello “europeo, internazionale, concertato”. Schlein ha dichiarato che “si è raggiunto un accordo della tassazione minima delle imprese, quindi Lula ha fatto bene a portare all’attenzione dei governi la tassazione dei super ricchi”. Ha concluso la discussione sull’argomento sottolineando che “la prima cosa da fare è combattere l’evasione fiscale, abbiamo un governo che ha fatto 20 condoni, è un segnale per chi vuole fare il furbo”.

Alleanze e cittadinanza

Riguardo alle alleanze, la leader del Pd ha dichiarato che il suo partito è molto rispettoso nei confronti degli alleati, sempre pronto a occuparsi dei problemi che vengono portati all’attenzione. “Non è sempre facile, ma io penso che la responsabilità della prima forza di opposizione sia non mettere veti ma portare condizioni programmatiche“. Per Schlein mettersi d’accordo sui temi e sui territori è molto più semplice.

Interrogata sull’allargamento a Italia viva in Emilia Romagna ha dichiarato che sono i territori e i candidati governatori dem a occuparsi delle alleanze. “Noi cerchiamo sui temi di costruire delle convergenze, andiamo avanti con questo approccio qui, anche in Parlamento. Noi affianchiamo il lavoro dei territori ma non facciamo imposizioni dall’alto”.

Per quanto riguarda la questione della riforma sulla cittadinanza, i dem sono aperti al confronto, ma “per noi chi nasce o cresce in Italia è italiano” ha precisato Schlein. La dem ha dichiarato che accetteranno anche di parlarne con Forza Italia se lo vorrà, “ma non siamo disponibili a prendere ancora in giro chi aspetta questa modifica di legge da trent’anni”. Ha infine concluso spiegando come nelle classi scolastiche non ci sono italiani e stranieri, “ma bambini che hanno diritto a un’istruzione di qualità”.

© Riproduzione riservata

TAGGED:
Condividi questo Articolo