“Non vi lasceremo soli“, sono queste le parole di speranza che la segretaria del Pd Elly Schlein ha rivolto ai lavoratori di Trasnova a Pomigliano d’Arco, a Napoli, che ormai da giorni sono in sciopero per il taglio del personale previsto da Stellantis. Proprio questa mattina, 97 di essi hanno ufficialmente ricevuto la lettere di licenziamento, in cui veniva specificato che questo deriverebbe dalla “volontà di Stellantis di cessare tutti i contratti in essere“. L’addio di Carlos Tavares, ormai ex Ceo della holding, inizia a far sentire le sue ripercussioni e il Partito democratico è sceso in prima linea per ergersi a difensore dei lavoratori italiani, che pagheranno il prezzo più alto del taglio del personale e della produzione.
“Non si possono lasciare 400 famiglie per strada, peraltro prima di Natale“, ha sostenuto la segretaria dem, sottolineando come le tute blu siano la spina dorsale del Paese, i lavoratori che di fatto mandano avanti il Pil del Paese. I licenziamenti, quindi, devono essere bloccati al più presto, in quanto “inaccettabili“. L’obiettivo della leader dem è quello di spingere il governo a convocare al più presto un tavolo con Stellantis, preferibilmente a Palazzo Chigi, in quanto quello al Mimit “non ha mostrato alcuna utilità“, come sottolineato dalla leader.
Schlein ha poi voluto rispondere anche alle critiche mosse da Carlo Calenda al Partito democratico, che è stato accusato di essere rimasto in silenzio sulla situazione di Stellantis. “Il Pd c’era, c’è e ci sarà sempre a difesa del lavoro“, ha sostenuto il volto dem, aggiungendo di voler sfruttare le energie del partito “per chiedere al governo di assumersi le sue responsabilità” e per chiedere nuovamente a John Elkann “di venire anche lui a riferire in Parlamento per dare risposte a questi lavoratori“, che improvvisamente si sono trovati a dover dire addio al loro lavoro.
Schlein: “Stellantis deve assumersi le sue responsabilità“
Elly Schlein non ha intenzione di sentire più scuse, ma vuole risposte concrete e un’azione del governo mirata a salvare il settore dell’automotive. La segretaria dem ha infatti chiarito che i licenziamenti di Trasnova siano “il chiaro segnale di un antipasto che colpisce prima l’indotto per poi vedere chiudere la produzione di questo Paese“. Una possibilità che secondo il Pd non può essere realizzata, perché “se salta l’indotto salta tutto” e le conseguenze cadranno principalmente sulle spalle dei cittadini.
Quindi, la leader del Pd ha invitato Elkann “ad assumersi le sue responsabilità davanti al Paese“, sottolineando come questa “debba dare le risposte che servono sul piano industriale che garantisca l’indotto e l’occupazione“. In questo senso, Stellantis deve ricordare che il suo apporto è sia finalizzato al lavoro di migliaia di lavoratori sia alla crescita stessa dell’Italia. Schlein ha quindi ribadito la necessità della formazione di un piano industriale da parte del governo, che però sembrerebbe trascurare il benessere dei lavoratori italiani.
“Bisogna convocare il tavolo a Palazzo Chigi ed ascoltare la voce di chi lavora in questo settore“, ha infatti sostenuto nuovamente Schlein, rivolgendosi ai lavoratori in protesta e spiegando che i primi passi in avanti potrebbero essere compiuti già il prossimo 10 dicembre, quando è stato convocato un incontro al Mimit. Schlein ha poi ricordato come il processo di licenziamenti messo in atto da Stellantis ricordi purtroppo molte altre situazioni in cui l’azienda ha poi chiuso i battenti in Italia. “Abbiamo visto le chiusure di Grugliasco, Maserati, la vendita di Comau a un fondo di investimenti internazionali“, ha infatti sottolineato Schlein, sottolineando di aver sottoposto tali questioni all’ex Ceo Tavares e di essere ancora in attesa di risposte.
“In questo Paese non possiamo perdere un settore che è fondamentale come quello dell’auto“, ha poi concluso la leader dem, evidenziando che l’Italia non può permettersi di perdere un’intera fetta di mercato, ovvero quella delle auto elettriche, con il rischio “di vedere lo smantellamento di una filiera strategica in Italia e in tutta Europa“,
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