La segretaria del Pd, Elly Schlein, è tornata all’attacco della maggioranza nel corso di un intervento in Liguria, in cui ha voluto sottolineare ancora una volta le profonde differenze di vedute esistenti all’interno del centrodestra. Insomma, secondo la leader democratica le opposizioni non sarebbero le uniche a trovare difficoltà nella costruzione di una politica estera unica.
Inoltre, nel caso del centrodestra, le divisioni apparirebbero più concrete, in quanto esistenti su temi politici definiti “molto rilevanti“. Il riferimento è alle difficoltà che il governo starebbe incontrando nell’individuare un posizionamento per quanto riguarda il riarmo e la difesa europea, oltre che sulle decisioni da prendere nei riguardi del Pnrr. “Meloni non riesce a esprimere una linea sulla politica estera chiara perché davanti alle divisioni costanti tra Tajani e Salvini nel dubbio tace“, ha spiegato la leader dei democratici.
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Schlein si è poi concentrata sulle altre problematiche che riguardano il Paese, sottolineando i pericoli che giungono dalle minacce di Donald Trump sui dazi e dai rincari delle bollette, che provocano un aggravio del caro vita. La segretaria del Pd ha utilizzato anche questi argomenti per criticare le scelte dell’esecutivo, sottolineando che il loro continuo scontrarsi e dividersi farebbe “passare in secondo piano i problemi degli italiani“.
Schlein: “Gli scontri nella maggioranza sono sempre più difficili da nascondere”
Schlein ha quindi sostenuto che al momento la situazione nel centrodestra è piuttosto complessa. Nello specifico, secondo la segretaria, le divisioni nella maggioranza di governo sono sempre esiste, anche se prima erano gestite in modo migliore e soprattutto nascoste. Ora, la questione è più complessa, visti i continui scontri tra Lega e Forza Italia.
La leader del Pd ha ricordato come la Lega abbia prima “commissariato Meloni“, di fatto dichiarando che questa non era in possesso del “mandato per trattare del riarmo a Bruxelles“, e poi si sia rivolta contro Tajani, evidenziando che questo avrebbe avuto bisogno di aiuto per proseguire il suo mandato. Infine, il leader leghista sarebbe riuscito a “scavalcare entrambi“, intavolando una conversazione telefonica, non concordata, con il vicepresidente degli Usa, JD Vance.
“Sono divisi sulle prospettive, è sempre più difficile nasconderlo“, ha tuonato Schlein affondando sul momento di presunta debolezza della coalizione di maggioranza. Proprio i costanti scontri tra FI e Lega starebbero servendo alle opposizioni per trovare punti di accordo sulle critiche e per indebolire la posizione dell’esecutivo. Un pericolo di cui Giorgia Meloni sarebbe a conoscenza, viste le richieste passate ai due alleati, affinché questi abbassassero i toni dei loro “battibecchi“.
Schlein: “Il governo unito solo sull’abbassare la testa davanti a Trump”
L’attacco conclusivo di Schlein ha riguardato i rapporti del governo con l’amministrazione statunitense. “L’unica cosa su cui il governo è d’accordo è abbassare la testa sui dazi annunciati da Trump“, ha infatti sostenuto la segretaria, aggiungendo che la questione appare ben più preoccupante se si tiene in considerazione quanto i dazi possano essere pericolosi per il nostro Paese. La leader democratica ha criticato sia il posizionamento del premier, che “pur di non entrare in contrasto con il presidente Usa decide di criticare l’Ue che cerca di reagire ai dazi“, sia quello di Tajani che invece avrebbe chiesto all’Europa di “comprare più americano“.
Secondo Schlein, invece, l’Italia avrebbe bisogno di altro, in quanto i problemi che affliggono il Paese sono numerosi e diversificati. Primo tra tutti quello del caro bollette, in quanto la nostra Nazione ha “il costo dell’energia più alto d’Europa“. La soluzione, secondo il volto dem sarebbe quella di “scollegare il prezzo dell’energia dal prezzo del gas“, così da aiutare le imprese così come le famiglie italiane.
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