Schlein si appella a Meloni: “Schiena dritta, serve coraggio per dire basta ad amici”

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I dazi danno, i dazi tolgono. Sembra questa l’attuale filosofia con cui il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, sta rispondendo alle reazioni accorate, furiose e confuse di tutti coloro che sono rimasti vittima dell’imposizione dei dazi, dagli americani a tutto il resto del globo.

L’altalenante atmosfera che si respira da quando il 2 aprile il tycoon ha deciso di avviare il suo schema economico a suon di tariffe e minacce di rialzo di queste ultime, vede i protagonisti politici camminare su una fune. Tra le incertezze sul come agire, il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è stata l’unica leader a tener testa a Trump mantenendo la calma e ragionando sul da farsi. Una strategia che però non ha riscosso successo tra le opinioni delle opposizioni. L’ultima mossa del tycoon di sospendere per 90 giorni i dazi reciproci lasciando le tariffe minime del 10%, ha sconcertato il mondo che non sa ancora se fidarsi o meno di Trump.

A ragionare su questo aspetto, la Segretaria del Pd, Elly Schlein, che a margine del Salone del Mobile in corso a Milano, apprezza la pausa dei tre mesi, ma non abbassa la guardia, suggerendo di non pensare “che i pericoli siano sventati, perché il governo ha sottovalutato come anche solo nei mesi precedenti al 2 aprile, l’annuncio di dazi avesse già fermato commesse, frenato investimenti e causato grande incertezza e danno alle aziende italiane“.

La segretaria Dem puntualizza sul “buon rapporto” che esiste tra Trump e Meloni, su cui la premier sembra voler far leva per ricevere qualche garanzia per l’Italia e l’Europa, ma “non è che per amicizia ci si può fare trovare impreparati“. Secondo Schlein il compito della negoziazione spetterebbe all’Ue che “penso che sia fondamentale che l’Unione europea negozi unita“. Ma avverte di fare attenzione “a non dare a Trump l’impressione che ci sia una disponibilità a una trattativa bilaterale, perché le trattative bilaterali rischiano di dividere l’Europa e di farci trovare tutti più fragili a partire proprio dall’Italia“.

Quando si ha davanti un paese alleato dal dopoguerra – puntualizza Schlein – bisogna avere la schiena dritta e avere il coraggio di dire ‘basta’ e ‘ti sbagli’ quando si sta sbagliando”, ma non sarebbe ciò che è accaduto in questi mesi. “Nonostante le amicizie manifestate e tanto sbandierate – ha affondato Schlein in merito alla reazione dopo l’entrata in vigore dei dazi di Trump – abbiamo visto un governo nell’incapacità di reagire agli attacchi alla Ue e persino alle minacce, non è stato in grado di contraddire Trump e ha fatto trovare il paese fortemente impreparato a queste sfide“.

Schlein al Salone del Mobile di Milano

Proprio per toccare con mano gli effetti concreti che i dazi del tycoon hanno su venditori e clienti, su aziende e fornitori, “oggi veniamo al Salone del Mobile di Milano ad ascoltare anche qui le voci delle imprese di una filiera così importante, che vale più di 50 miliardi”, sottolinea Schlein ricordando che in questi giorni ha subito le conseguenze di una incertezza causata dagli annunci di Trump.

Alla Fiera di Milano Rho con una delegazione del partito, la Segretaria dem ha ribadito la linea che intende continuare a perseguire, insistendo “che l’Unione europea debba agire a negoziare, fortemente unita, pronta ad azioni mirate e proporzionate che colpiscano anche laddove fa più male“. E così, Schlein si appella al Governo Meloni chiedendo “una prontezza di risposta a supporto delle famiglie e delle imprese, che abbiamo visto in altri governo europei, a partire da quello spagnolo“.

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