Schlein profetizza: “Il Governo non sta più in piedi, la Lega sfiducia FI”. Tajani non si scompone: “Poverini, si illudono”

La Segretaria dem in un video sui social commenta un'intervista al vicesegretario leghista, Claudio Durigon su La Repubblica ritenendo che "in qualsiasi altro Paese, si sarebbe già aperta una crisi nell'esecutivo"

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Non ci posso credere“, reagisce della Segretaria del Pd, Elly Schlein basita nel leggere alcune dichiarazione di Claudio Durigon, Vice segretario nazionale della Lega e Sottosegretario al Lavoro. Ma da cosa può mai essere stato scaturito cotanto scalpore? In colloquio con La Repubblica, il vice del Carroccio afferma con nonchalance che il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, “è in difficoltà e dovrebbe farsi aiutare“.

Schlein, quindi, apre gli occhi agli ascoltatori e spiega la situazione: “La Lega sfiducia il Ministro degli Esteri, dopo che qualche giorno fa aveva già commissariato Giorgia Meloni dicendo che non aveva mandato per andare ad approvare le proposte sul riarmo a Bruxelles“, mentre oggi, “commissaria Tajani dicendo che deve farsi aiutare mentre Matteo Salvini lo scavalca chiamando direttamente il vicepresidente americano Vance“.

Insomma, a detta della Segretaria dem, una situazione di questo tipo all’interno dell’Esecutivo costituito dal tridente di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, in qualsiasi altro Paese “avrebbe già aperto una crisi di Governo“. Una condizione di estremo attrito e rapporti conflittuali che sarebbe sintomo di un “governo che non sta più in piedi“. Di conseguenza, Schlein affonda puntualizzando che un esecutivo che versa in così disastrose condizioni, “è chiaro che non si può occupare dei problemi degli italiani dalle liste d’attesa infinite ai salari bassi alle bollette più care d’Europa“.

Avvolgendo il nastro e tornando alle parole di Claudio Durigon, sembrerebbe che il leader leghista avrebbe tutto il diritto di parlare con JD Vance. Anzi, “è un’arma in più per il governo – dice il Vice del Carroccio – se Salvini dialoga con l’amministrazione Usa“. Soffermandosi poi sulla posizione del vicepremier forzista, Durigon ritiene che si trovi attualmente in una posizione un po’ difficile, “visto che è un sostenitore di Ursula e del suo piano di riarmo“. Da Milano giunge così la replica del ministro degli Esteri impegnato in un evento del partito per l’Europa che difendendosi afferma che: “Tutti hanno bisogno di aiuto, anche io. Ma non mi sento in difficoltà, lo giudicheranno gli elettori.

Incalzato poi sulle parole di Schlein, Tajani non si scompone, ma preferisce minimizzare e soprattutto smentire le parole della segretaria del Pd. “Poverini… si illudono“, ha sibilato il ministro degli Esteri, per poi invitare il centrosinistra a “stare tranquillo” perché “il governo andrà avanti“.

La critica di Schlein al ReArm Ue

In queste settimane la Segretaria Dem si è più volte esposta criticando le proposte di Rearm Eu del piano della Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen,
riaffermando la posizione del Pd in Parlamento. Ovvero, “sì alla difesa comune e no a il riarmo di 27 Stati che sono due cose diverse“. Schlein ha così citato la necessità di andare verso un esercito europeo evidenziando le sue critiche in merito al fatto che il piano sia interamente basato sul debito nazionale.

Secondo la Dem, servirebbe piuttosto, “un grande piano che tanga insieme anche altre questioni, da quella digitale a quella ambientale e anche un piano di difesa comune, anche ma non solo, perché sarebbe sbagliato lasciare indietro le altre priorità e spostare tutto sulle armi“.

Schlein: “Il sessismo non si combatte solo con una premier donna”

Già a margine della presentazione del libro di Cecilia D’Elia ‘Chi ha paura delle donne?’ all’Auditorium, la Segretaria del Pd ha apostrofato il Presidente del Consiglio. “Non ce ne facciamo niente di una premier donna – ribadisce la dem – se non fa nulla per liberare le donne di questo Paese“. Schlein si è così data l’assiste per rilanciare sulla proposta Dem di cinque mesi fa in merito al congedo parentale. “Su questo – ha evidenziato – sfidiamo il governo: attualmente abbiamo 10 giorni di congedo facoltativo” per i padri “che non sfrutta nessuno“. Ma “non si possono scrivere politiche pubbliche migliori con un occhio chiuso, che è quello delle donne“.

A detta di Schlein, per poter arrivare al cambiamento di una comunità bisognerebbe cambiare non solo la “testa” ma si dovrebbe guardare in ottica di un cambiamento culturale “che si fa insieme stringendo insieme i nostri corpi e chi ha ottenuto in questo momento un po’ più di luce ha il dovere di redistribuire quella luce altrimenti diventa una cappa“. Riferendosi a Giorgia Meloni, la Segretaria Dem ha poi ricordato alcune sue parole secondo cui il Presidente del Consiglio avrebbe “rotto il tetto di cristallo ma il tetto di cristallo non lo rompi da sola con un unico punto di pressione“.

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