Schlein ferma tutto: “Errore madornale usare i fondi di coesione per le spese militari”

La segretaria del Pd in vista del Consiglio europeo che dovrà discutere del piano Riarm lanciato da Ursula von der Leyen, espone il punto di vista dei dem

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Noi confermiamo le critiche alle proposte avanzate da Von der Leyen e lavoreremo per farle andare nella direzione che chiediamo“, dichiara sicura Elly Schlein a Skytg24 collegata da Bruxelles. Oggi si terrà per l’appunto il Consiglio europeo straordinario che darà il via libero politico al piano di riarmo dell’Europa da 800 miliardi di euro proposto dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.

La Segretaria del Pd spiega tranquillamente la linea appoggiata dai dem, ossia favorevoli a una difesa comune Ue ma contrari al riarmo dei 27 Paesi membri, contestando al piano che le “proposte agevolano la spesa nazionale in difesa che non produce difesa comune“. Inoltre, per Schlein, sarebbe un “errore madornale” prendere risorse dai fondi di coesione sociale e territoriale per “dirottarli” sulla spesa militate. La soluzione che la segretaria dem propone dunque sul tavolo riguarderebbero investimenti sorretti da debito comune, chiedendo che in Europa si superi “l’unanimità” perché “neanche un condominio è in grado di funzionare con l’unanimità“. Inoltre, la segretaria del Pd ritiene che servirebbe un grande piano di investimenti come Next Generation Ue, meglio noto come Recovery Fund.

Mentre nell’aula dei gruppi parlamentari della Camera Matteo Salvini torna a “trumpeggiare”, attaccando Bruxelles e il piano di riarmo europeo, contemporaneamente, l’altro vicepremier Antonio Tajani ribatte di essere favorevoli alla proposta di von der Leyen, soprattutto perché “la linea la dà la premier e il ministro degli Esteri“. A tal proposito, Schlein commenta puntualizzando che “la maggioranza ha tre posizioni diverse, Tajani dice ‘bene il piano di von der Leyen’, Salvini dice ‘assolutamente no’ e Meloni non ha parlato“, ed è volata a Bruxelles per il Consiglio.

Se le posizioni in Governo risultano frastagliate, in opposizione non si avanza comunque all’univoco. Infatti, in merito alle dichiarazioni rilasciate dall’ex premier Paolo Gentiloni, la dem giustifica spiegando di essere “un partito plurale” e quindi “è normale che ci sia discussione e punti di vista diversi“. Schlein ricorda come la scorsa settimana prima che venisse fuori il piano di Ursula von der Leyen, si sia tenuta “una direzione del partito e votato insieme su un grande piano di investimenti comuni per l’autonomia strategica che tocca la difesa comune e non solo“. Ciò che vuole far emergere, è che nonostante le posizioni espresse siano di larghissima condivisione, non vuol dire che non continueranno i confronti all’interno.

Schlein: “Vergnoso silenzio di Meloni sulle dichiarazioni di Trump”

In merito alle dinamiche euroatlantiche protagoniste del conflitto ucraino, Schlein affonda dicendo che “a Trump non interessa una pace giusta, gli interessa il ricatto fatto sulla pelle degli ucraini“, e trovando vergognoso che il Presidente del Consiglio, davanti ad attacchi del genere, non abbia mai espresso un parere o detto una parola. “Io penso – spiega la Segretaria dem – che finché c’è questa situazione dobbiamo continuare a dare supporto e pretendere di sedere a quel tavolo e presentare una pace giusta europea“. Anche perché, a detta di Schlein, il Presidente degli Stati Uniti avrebbe già scelto da che parte stare, ossia quella di Vladimir Putin.

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