Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha espresso un forte dissenso riguardo al corteo organizzato dall’estrema destra a Bologna, oggi 9 novembre, che ha attraversato la zona della stazione centrale, proprio a ridosso di uno dei luoghi simbolo della città. Parlando davanti alla folla in piazza Nettuno, la leader del Pd ha definito l’evento “un vero sfregio” per la città e per il Paese. “Bologna non meritava questa provocazione“, ha dichiarato Schlein, aggiungendo che il corteo di oggi è stato una manifestazione di neofascismo che avrebbe dovuto essere impedita, e che invece è stata troppo sottovalutata. La segretaria ha sottolineato che troppo spesso si è minimizzato il pericolo rappresentato da gruppi fascisti e neonazisti, un errore che, a suo avviso, ha contribuito a favorire la visibilità di queste organizzazioni. Schlein ha anche rimarcato l’importanza di appoggiare la richiesta dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) affinché vengano sciolte le formazioni di ispirazione neofascista e neonazista, definiti “nemici della democrazia”.
Le parole della Schlein
Riflettendo anche sul significato della manifestazione, Schlein ha aggiunto che non ritiene giusta la decisione di permettere una simile sfilata vicino alla stazione centrale di Bologna, un luogo carico di memoria storica, non solo per la città, ma per l’intero Paese. La stazione, infatti, è stata teatro della strage del 2 agosto 1980, uno degli episodi più drammatici della storia della Repubblica, che ha visto la responsabilità di gruppi di estrema destra. “I familiari delle vittime della strage hanno dovuto combattere per decenni per ottenere giustizia e oggi, purtroppo, siamo ancora qui a confrontarci con una provocazione fascista“, ha detto la segretaria del Pd, facendo riferimento al lungo processo di verità che ha coinvolto le famiglie delle vittime.
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A fianco di Schlein, anche la vicesindaca di Bologna, Emily Clancy, ha preso la parola, condividendo la sua condanna per l’autorizzazione del corteo fascista. “Non si può tollerare che manifestazioni di questo tipo, che richiamano un passato che dovrebbe essere solo da condannare, vengano autorizzate”, ha dichiarato Clancy, ribadendo che “il fascismo è un crimine”. Anche il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, ha criticato duramente il corteo, parlando di “scempio” e auspicando lo scioglimento di tutte le organizzazioni neofasciste e neonaziste, sottolineando che tali gruppi sono al di fuori dell’arco costituzionale.
Oltre alla condanna per l’evento di oggi, Schlein ha anche parlato di altri temi politici importanti, tra cui la questione della scuola pubblica e della partecipazione democratica. A margine della sua partecipazione al presidio organizzato dall’ANPI, Schlein ha criticato i tagli annunciati dal governo Meloni, che prevedono l’eliminazione di migliaia di posti di lavoro nel settore dell’istruzione. “Tagliare 6.000 insegnanti e 2.000 amministrativi significa smantellare la scuola pubblica, che è la prima leva di emancipazione sociale”, ha detto, facendo riferimento a una delle battaglie più importanti per il Pd e per la sinistra in generale. In Emilia-Romagna, ha ricordato Schlein, la giunta uscente ha lavorato duramente per rendere i servizi educativi più accessibili a tutti, con iniziative come la gratuità degli asili nido, un diritto che dovrebbe essere esteso anche alla scuola primaria e secondaria. “Smantellare la scuola pubblica per favorire quella privata non è il modello che vogliamo”, ha concluso.
Schlein ha anche parlato dell’importanza di stimolare la partecipazione al voto, in particolare in vista delle prossime elezioni regionali in Emilia-Romagna, dove il Pd ha presentato Michele de Pascale come candidato per la presidenza. La segretaria ha sottolineato che, per combattere l’astensionismo, è necessario andare verso i cittadini, non aspettare che siano sempre loro a venire dai politici. “Stiamo facendo il possibile per parlare delle problematiche concrete delle persone: salute, lavoro dignitoso, e soprattutto la scuola“, ha dichiarato Schlein. Ha poi criticato l’attuale governo per i suoi tagli alla scuola pubblica e per le politiche che rischiano di danneggiare i diritti dei cittadini, in particolare nelle aree più deboli.
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