Dopo l’abbraccio di Schlein con Renzi alla Partita del cuore, ecco che al Giffoni arriva un altro scambio affettuoso. Quello tra la segretaria del Nazareno e il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. Dopo le europee, la temperatura tra i due al vertice si era un pelo raffreddata. Forse perché il pentastellato doveva regolare i conti con il suo partito dopo l’amara sconfitta sotto il 10%, oppure perché la Schlein ha recentemente mostrato affinità verso il leader di Italia Viva, Matteo Renzi.
Le prove del campo largo sono in corso. La Schlein guarda al futuro del centrosinistra, verso un’opposizione che potrebbe riuscire a scardinare i poteri del centrodestra governato da Meloni.
Schlein e Conte: il disgelo
Al festival di Giffoni è stata ospite la segretaria del Pd Elly Schlein che, dopo aver risposto alle domande dei ragazzi, ha incontrato, mentre pranzava al convento di San Francesco, Giuseppe Conte. Il leader pentastellato e3ra invece atteso dai giffoner nel primo pomeriggio. I due hanno parlato a lungo anche con il direttore e ideatore del festival, Claudio Gubitosi, e fatto foto con i ragazzi. “Abbiamo fatto una pausa di pranzo insieme. Ci siamo scambiati un po’ di aggiornamenti, qualche riflessione, ma in assoluto relax. Non è stato un pranzo politico“, afferma Conte, rispondendo alla domanda sull’incontro di oggi a Giffoni con la segretaria del Nazareno.
Schlein e Conte: il campo largo secondo Renzi
Il tanto agognato campo largo della Schlein è infattibile se non si mettono d’accordo Conte e Renzi. Il leader di Italia Viva, infatti, non ha mai nascosto la sua disponibilità al dialogo con il leader del Movimento 5 Stelle. Per Renzi la decisione è presa: “Se devo scegliere tra una posizione di centrodestra e centrosinistra, visto che il terzo polo non è decollato, se devo scegliere tra la Schlein e la Meloni, io sto con Elly“. Lo ha dichiarato Matteo Renzi intervenendo a “Il Punto G” condotto da Giuliano Guida Bardi sulla FM di Giornale Radio. “Il messaggio delle europee è che non funziona una lista divisa dalle altre. Le elezioni si vincono al centro, col voto riformista, col voto moderato. Ma il centro deve scegliere se essere quello che fa vincere la destra o la sinistra, perché da solo non ce la fa“, ha poi concluso.
