“Se andiamo al governo insieme non è possibile considerare Trump niente di vicino ad un alleato“, lo ha annunciato la segretaria del Pd, Elly Schlein, ospite ad Accordi & Disaccordi” su Nove, chiarendo la posizione del Partito democratico in riferimento al posizionamento degli Usa nei tentativi di pacificazione dell’Ucraina. Un atteggiamento diametralmente opposto a quello del premier, che ha invece sostenuto, anche nel corso del vertice informale di Parigi di inizio settimana, che per portare a termine il conflitto con la Russia è necessario includere nelle trattative gli Usa.
Un’apertura, quella di Giorgia Meloni, che non corrisponde però al trattamento che gli Stati Uniti stanno riservando all’Unione europea, esclusa dai primi dialoghi con la Russia tenutisi a Riad, in Arabia Saudita. Un aspetto immediatamente sottolineato dal volto dei democratici, che ha definito “clamoroso“ il silenzio di Giorgia Meloni sugli attacchi di Trump verso Kiev e Bruxelles e che ha poi proceduto a definire il premier “una vassalla di Trump e degli Usa“.
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Per quanto riguarda, invece, le dichiarazioni del leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, Schlein critica l’apertura nei confronti di Trump ma evidenzia come il pentastellato abbia tentato di chiarire la sua posizione. “Se andiamo al governo insieme bisogna essere compatti, ma sono convinta che si possa trovare una sintesi“, ha dichiarato la segretaria.
Schlein: “Testardamente unitari anche nelle differenze”
Schlein ha quindi proseguito il suo intervento chiarendo che il Partito democratico resta “testardamente unitario” anche a fronte delle differenze che caratterizzano i partiti del centrosinistra. Ciò che conta è che la linea di fondo sia la stessa, anche se declinata con numerose sfumature diverse. Così, lo strappo di Conte, che ha condiviso in parte gli attacchi di Trump, diventa un’occasione per trovare una sintesi. Il pentastellato ha infatti chiarito le sue dichiarazioni, sottolineando di riferirsi solo ai mancati accordi con Putin e non al revisionismo sull’aggressione all’Ucraina.
“Non c’è un progressista che sia a favore della guerra e non della pace, possiamo discutere su come raggiungere quella pace“, ha spiegato la segretaria, ricordando come il supporto del centrosinistra sia sempre andato al popolo invaso. Negli ultimi tre anni, poi, le opposizioni italiane avrebbero continuato a chiedere a gran voce all’Ue di trovare una posizione unitaria, al fine di presentarsi come uno schieramento unico e invalicabile dagli attacchi esterni. “Questo è quello che mancato e noi ne paghiamo le conseguenze oggi“, ha spiegato Schlein.
Ora, quindi, diventa sempre più necessario compiere un passo in avanti, affinché l’Europa decida di abbandonare il sistema dell’unanimità, ormai divenuto insostenibile. “Nemmeno un condominio è in grado di funzionare all’unanimità e invece in Europa ce la teniamo“, ha spiegato la segretaria, evidenziando che, anche a causa di questo sistema, l’Ue continua a mancare di compattezza.
Schlein: “Se con piattaforma comune possiamo scendere in piazza con M5S”
Tornando alle tematiche di politica interna, Schlein ha ribadito la volontà del Pd di collaborare con il Movimento 5 Stelle per portare nelle piazze una manifestazione unitaria contro le azioni del governo in tema di economia, sociale, salari, pensioni e caro bollette. “Siamo disponibili anche ad organizzarla insieme“, ha spiegato la segretaria, aggiungendo di auspicare che i pentastellati siano aperti a questa possibilità.
“Il nostro avversario è uno, questa destra“, ha ricordato il volto dei democratici, chiarendo però che se l’idea è quella di dover lasciare l’intera costruzione della piattaforma al M5S, allora il Pd ha bisogno di tempo per riflettere: “In altri casi abbiamo valutato l’invito sulla base della piattaforma“.
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