Schlein attacca Meloni: “Ostaggio di inchieste e scandali”

La segretaria Pd Elly Schlein attacca duramente la premier Meloni e il suo "voto di silenzio" sulle questioni importanti per il Paese

Redazione
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Tutto tace: secondo la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, la premier Giorgia Meloni sta facendo il voto del silenzio sulle più importanti questioni del Paese. Dal salario minimo al caro mutui, la presidente del Consiglio è troppo impegnata a salvaguardare la maggioranza colma di inchieste e scandali.

Schlein vs Meloni: “Quanto durerà il silenzio?”

Quanto durerà ancora il silenzio di Meloni? Da settimane è in ostaggio delle inchieste, degli scandali e dei vergognosi sproloqui della sua stessa maggioranza e non abbiamo sentito da lei una sola parola sulle emergenze economiche e sociali del Paese”. Queste sono le parole della segretaria del Pd, Elly Schlein.

Non una parola è arrivata sulla proposta unitaria delle opposizioni sul salario minimo e questo silenzio non punisce l’opposizione ma mortifica tre milioni di lavoratrici e lavoratori poveri. Non una parola e non un fatto sono arrivati sul caro mutui che merita risposte, sull’emergenza abitativa che il governo ha inasprito tagliando il fondo affitto” ha poi aggiunto.

L’appello della Schlein: “Batta un colpo”

La Schlein non ci sta. La premier non risponde su molte questioni importanti- Secondo la segretaria: “Non una parola è arrivata sulla sicurezza sul lavoro, nonostante il tragico stillicidio di vittime. Non una sola proposta su come contrastare l’inflazione galoppante che sta impoverendo il Paese. Cos’altro deve accadere perché, infine, batta un colpo?”.

Sabato al Tg3, la Schlein, a Bologna per la festa della Cgil, ha dichiarato: “Quando uscirà dal suo imbarazzato e imbarazzante silenzio, Giorgia Meloni ci dica che cosa pensa della nostra proposta unitaria sul salario minimo. Si sta occupando unicamente delle beghe giudiziarie dei suoi ministri, ma ci sono più di 3 milioni di lavoratrici e lavoratori poveri in Italia che non possono aspettare ancora“.

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