Il ministro della Salute Orazio Schillaci è tornato nuovamente sul delicato tema della violenza contro i dipendenti del settore sanitario, sottolineando l’importanza dell’approvazione da parte del Parlamento della Legge creata appositamente per tutelare la sicurezza di questi professionisti. “Noi siamo intervenuti più volte, anche recentemente“, ha infatti dichiarato il ministro, ricordando la necessità dell’introduzione di “un inasprimento delle pene” e dell’installazione di “videocamere nei pronto soccorso“.
Secondo Schillaci, però, queste iniziative potranno rivelarsi veramente funzionali solamente se saranno accompagnate da un cambiamento anche a livello culturale e della società. Al momento sembra infatti fondamentale una campagna di sensibilizzazione che parta sin dalle scuole, affinché le nuove generazioni possano migliorare negli ambiti in cui hanno fallito quelle odierne. “Lo dico dal primo giorno in cui sono ministro“, ha infatti sostenuto Schillaci, ricordando che “gli operatori sanitari non possono essere il nemico di chi ha bisogno di salute“.
In questo senso, quindi, potrebbero rivelarsi centrali anche le risorse del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) dedicate al settore ospedaliero e sanitario. Proprio su questo argomento, il ministro della Salute nutre numerose speranze, in quanto con le nuove risorse sarà possibile intervenire sia sulla medicina territoriale sia sulle nuove tecnologie da utilizzare in ambito medico e sanitario. Con queste novità sarà quindi possibile migliorare il Sistema sanitario nazionale e liberare i professionisti di oggi da parte del carico lavorativo aggiuntivo che li aggrava.
Schillaci: “La violenza contro i sanitari è un problema culturale“
Affinché il gravoso problema della violenza contro i sanitari venga finalmente debellato dal nostro Paese “è necessario un impegno civile e di tutti“, come sottolineato da Orazio Schillaci, che si è detto consapevole che le radici della questione si inseriscono nella stessa cultura che è presente del Paese. “Non è possibile pensare che chi si presta a dare soccorso ed aiuto a persone in difficoltà, portando un camice bianco, diventi oggetto di aggressioni fisiche e verbali che sono sempre e comunque ingiustificabili“, ha sottolineato il ministro, riportando l’attenzione sulla gravità degli episodi che purtroppo quotidianamente si verificano nei nostri ospedali.
Schillaci ha poi ovviamente ricordato che “gli operatori sanitari si trovano lì per aiutare le persone in difficoltà” e che di conseguenza le loro figure “non possono essere oggetto di violenza e non possono essere il nemico di chi ha bisogno di salute“. In questo senso agisce la Legge approvata dal Parlamento, che si prefigge di creare un ambiente più sicuro per tutti coloro che ogni giorno svolgono questa professione fondamentale.
Schillaci e le speranze sulla manovra e il Pnrr
Il ministro della Salute ha poi chiarito gli obiettivi dei finanziamenti del Pnrr, che saranno utilizzati sia per “implementare la medicina territoriale“, che nel periodo Covid-19 è risultata fondamentale, ma allo stesso tempo non adatta per sopperire alle mancanze del territorio. “Avviare la medicina sul territorio vuol dire offrire più salute ai cittadini, decongestionare i pronto soccorso ed avere una qualità della cura e della presa in carico migliore“, ha continuato il ministro, spiegando poi che il Pnrr sarà fondamentale anche per sviluppare “nuove tecnologie fondamentali per il sistema“.
Queste, come ha spiegato Schillaci, saranno utili per migliorare l’accesso alle cure, per fare in modo che “le troppe disuguaglianze che ancora ci sono nel territorio nazionale vengano superate“. Il ministro ha quindi parlato di telemedicina e Intelligenza Artificiale, che sono settori che potranno creare “una sanità pubblica migliore, più efficace, più vicina al cittadino, più moderna e potranno aiutare coloro che vivono in aree più difficili, affinché possano avere un accesso migliore rispetto a quello che è oggi la sanità“.
La Sanità potrà poi godere delle risorse della manovra finanziaria, soprattutto per valorizzare “le capacità del Sud Italia” e per fare in modo che “nessuno rimanga indietro“. L’obiettivo della Legge di bilancio è infatti quello di non penalizzare il Mezzogiorno, ma aiutarlo a sfruttare al meglio il suo potenziale.
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