Schillaci sul Ssn: “Più fondi per assumere personale e pagare meglio”

Il ministro della Salute ha le idee chiare riguardo il lavoro che vuole fare per migliorare il Ssn: aumentare il personale, pagarlo meglio, e cercare di spronare i giovani a specializzarsi anche in quei reparti che al momento sono in burnout come quello emergenza-urgenza

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Il ministro della Salute Orazio Schillaci è intervenuto al margine del lancio della campagna “Noi salviamo vite”, che si concentra sull’importanza di garantire adeguate risorse ai professionisti del settore sanitario.

Schillaci ha parlato della necessità di avere più fondi per aumentare le assunzioni del personale del Servizio sanitario nazionale e di garantire allo staff sanitario un pagamento migliore. Inoltre parla della carenza di personale che si fa sentire in modo maggiore in alcuni comparti rispetto ad altri e sprona i giovani che si stanno specializzando, per esempio, a considerare il reparto emergenze.

Il ministro della Salute Orazio Schillaci
Il ministro della Salute Orazio Schillaci

Le parole di Schillaci

Schillaci parla dell’incontro avuto poche settimane fa con il ministro dell’Economia e delle Finanze Giorgetti, in cui hanno parlato della Manovra 2024 che si concentra soprattutto sul personale sanitario.

Afferma che i fondi che cercano per il Servizio sanitario nazionale ci sono, ma si devono ancora chiarire i dettagli: “Abbiamo avuto un incontro con il ministro Giorgetti a fine luglio primo di agosto e l’attenzione del ministero è soprattutto sul personale sanitario. Vogliamo che ci siano più fondi per assumere il personale e vogliamo che chi lavora nel Servizio sanitario venga pagato meglio. I fondi ci sono, ma non siamo ancora entrati nel dettaglio. A me interessa che venga assunto più personale e che chi lavora nel Ssn sia gratificato. Vogliamo un piano per assumere medici, per far fronte alla gobba pensionistica”.

Il ministro della Salute parla in particolare di alcuni comparti che necessitano urgentemente di più personale, come il reparto emergenza e urgenza. I giovani specializzandi infatti tendono a non scegliere questi comparti o a lasciarli, poiché sono investiti dalla paura del lavoro sproporzionato, da una remunerazione bassa e dai pericoli che possono nascere col contatto coi pazienti in emergenza.

Schillaci dice che “nelle strutture del Servizio sanitario nazionale lavorano oltre 101mila medici, tra questi 4.312 medici specializzati in emergenza-urgenza. Aumentare i posti nelle specializzazioni non basta se poi non vengono coperti i posti. Lo scorso anno dei posti messi a bando ne sono stati assegnati solo uno su 4. I giovani scappano dalle specializzazioni in Emergenza e urgenza, luoghi interessati da carenza del personale e burnout“.

Il governo deve lavorare affinché la paura non “diventi il trigger per allontanare i nostri professionisti dagli ospedali”. Ma soprattutto serve lavorare “tutti insieme per una rivoluzione culturale, per ristabilire un sano rapporto tra paziente e medico, affinché i cittadini capiscano che non si può aggredire chi è al lavoro per fornire cure e assistenza. Ricordo poi che abbiamo introdotto norme per valorizzare il ruolo degli specializzandi all’interno del Servizio sanitario nazionale“.

Infine esorta i giovani a non prendere la decisione di lavorare in un certo settore solo con la ragione, con la testa, ma anche seguendo il proprio cuore, i principi ideali: “Certamente chi sceglie di lavorare nell’emergenza intraprende un percorso impegnativo, ma ricco di soddisfazioni. Per questo, a tutti i giovani che stanno per indicare le proprie preferenze per la scuola di specializzazione dico: scegliete non solo con la testa, ma anche con il cuore”.

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