Liste d’attesa, Schillaci: “Primi miglioramenti in autunno”

"Il cronoprogramma è scandito da una serie di decreti e dovrebbe concludersi nell'arco di due mesi" ha dichiarato il ministro, sostenendo che affinché la riforma funzioni sarà necessario l'impegno di tutte le parti coinvolte

Redazione
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Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ospite al “Forum in masseria“, a Manduria, ha affrontato nuovamente il tema del decreto liste d’attesa, la riforma del governo che punta a migliorare il servizio sanitario nazionale e a diminuire i tempi per le prenotazioni di esami e visite specialistiche. Un progetto annunciato pochi mesi fa e dai contorni ancora abbastanza sfumati, su cui però il Ministero della Salute continua a lavorare nell’ipotesi di vedere i primi miglioramenti già dal prossimo ottobre.

Il cronoprogramma è scandito da una serie di decreti e dovrebbe concludersi nell’arco di due mesi” ha dichiarato il ministro, sostenendo che “i punti essenziali sono la piattaforma di monitoraggio, un organo centrale di vigilanza che controlli che i tempi siano rispettati e un Cup unico del pubblico e del privato convenzionato per razionalizzare la domanda“. Schillaci ha poi voluto sottolineare che negli ultimi venti anni nessuno ha provato a risolvere questo problema, ma che ora “il governo ci mette la faccia“. Un miglioramento complesso, che prevede delle tappe che possano man mano portare ad un cambiamento radicale dell’Ssn.

Schillaci ha evidenziato, inoltre, che il decreto “è stato ben accolto” visto che “un recente sondaggio indica come l’86% dei cittadini ha gradito questo decreto“. Il ministro ha sottolineato di essere soddisfatto del fatto che i cittadini abbiano capito “quanto sia importante finalmente avere a disposizione uno strumento che fino ad oggi non c’era, una piattaforma di monitoraggio di ciò che avviene nelle liste di attesa“.

Schillaci: “Spero che i primi miglioramenti arrivino già con l’autunno

Il ministro ha spiegato che l’epidemia da Covid-19 ha dimostrato “la fragilità dei sistemi sanitari nazionali in tutto il mondo” ed ha portato alla luce le carenze dell’assistenza territoriale. Un problema a cui si può far fronte sono con interventi armoniosi, che vedano l’interesse di tutte le parti coinvolte. “Se vogliamo ammodernare veramente il Ssn abbiamo bisogno del contributo di tutti, nessuno può tirarsi indietro” ha infatti dichiarato il ministro, sostenendo che “chi ha più capacità è giusto che le metta a disposizione“.

Orazio Schillaci, ministro della Salute
Orazio Schillaci, ministro della Salute

Secondo Schillaci c’è la possibilità che i primi miglioramenti in materia si osservino già “dall’autunno“, mentre nel 2025 verrà superato il tetto di assunzione degli operatori sanitari“, un processo su cui il ministero sta lavorando da mesi insieme al governo, “a dimostrazione che non è un provvedimento elettorale come sostiene qualcuno“. Schillaci ha infatti sottolineato che l’unico modo per eliminare le liste di attesa è assumere nuovo personale, e ciò “avverrà con il cambio di passo del 2025 da subito e le Regioni che hanno disponibilità economica potranno assumere fino al 5% in più“.

Trattando proprio questa problematica, il ministro della Salute ha sottolineato che le carenze italiane rispecchiano quelle del resto d’Europa. “Tutti i problemi sono europei e mondiali, dispiace che, quando c’è un periodo elettorale vengano fatti vedere come i problemi siano solo italiani” ha dichiarato Schillaci, sostenendo che “non è così. I medici e gli infermieri non si trovano in Europa, non solo in Italia“. Allo stesso modo, le difficoltà di reperimento di alcuni farmaci non sono una problematica riscontrata solo nel nostro Paese, ma è un problema tutto europeo.

Schillaci: “Il fascicolo elettronico diminuirà le disuguaglianze

Il ministro Schillaci ha poi affrontato il discorso della possibilità della creazione di un fascicolo sanitario elettronico, individuale per ogni paziente italiano. Schillaci ha sostenuto che non vi saranno problematiche legate alla sicurezza dei dati personale, perché l’attenzione sarà alta e i dati non saranno ceduti in alcun modo a terzi. La necessità del fascicolo nasce dalla volontà di voler eguagliare i servizi offerti in tutta la penisola.

Il fascicolo sanitario elettronico è fondamentale per avere una sanità più moderna ed è fondamentale per superare le diseguaglianze” ha infatti dichiarato il ministro, aggiungendo che con questa nuova pratica “una zona meno agiata dell’Italia avrà la possibilità in tempo reale di avere un consulto da un professionista che sta da un’altra parte“. Il fascicolo, inoltre, permetterà di risparmiare, perché quando un paziente arriva al pronto soccorso col fascicolo sanitario elettronico, “si sa tutta la sua storia clinica, tutti gli esami che ha fatto, non sarà necessario magari ripetere gli esami e questo magari darà maggiore velocità alle cure“.

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