Nel mirino del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, c’è il suo sottosegretario Vittorio Sgarbi: tema, consulenze d’oro durante il suo incarico istituzionale. Un articolo de Il Fatto Quotidiano lo ha infatti accusato di violare la legge incassando dei cachet per presenziare a mostre o alle ospitate televisive.
Un’attività che, secondo il quotidiano di Marco Travaglio, sarebbe portata avanti in conflitto d’interesse con la carica di sottosegretario alla Cultura. La tesi de Il Fatto è quella che Sgarbi si fa voce di una legge approvata 20 anni fa, in base alla quale ai titolari di incarichi politici è imposto di dedicarsi esclusivamente alla “cura degli interessi pubblici“, evitando “attività professionali in materie connesse alla carica di governo“.
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Sgarbi: presentata la querela
“Sto presentando un’altra denuncia per diffamazione e per stalking, perché sono vittima anche di questo reato se un giornale fa uscire ogni giorno un articolo contro di me zeppo di menzogne” afferma Sgarbi dopo aver querelato il giornale Il Fatto Quotidiano. Sgarbi sostiene anche che Mackinson abbia mentito sostenendo che la denuncia per diffamazione ed estorsione presentata contro di lui a Torino sia stata archiviata.
Sgarbi: l’istruttoria dell’Antitrust
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso di avviare un procedimento istruttorio nei confronti di Vittorio Sgarbi. L’accusa sarebbe quella di “possibili condotte illecite in violazione di quanto previsto dalla legge n. 215/2004 in materia di attività incompatibili con la titolarità di una carica di governo”.
Immediata la replica di lui, che una volta appresa la decisione dell’Autorità risponde: “Sono felicissimo dell’avvio dell’istruttoria dell’Antitrust. Le mie attività sono un esercizio legittimo del diritto d’autore“. Il sottosegretario aggiunge poi che partirà il suo contrattacco appena la polizia postale avrà individuato la persona che ha mandato la lettera anonima.
Sgarbi: “Su di me campagna di delegittimazione”
Vittorio Sgarbi non cede sulla questione delle consulenze d’oro. Ad una settimana dallo scandalo che lo vede protagonista le sue parole si riversano contro l’autore dell’inchiesta de Il Fatto Quotidiano. Di fatto, il sottosegretario contrattacca accusando come ci sia ai suoi danni una “campagna di delegittimazione” condotta perfino con minacce ai suoi collaboratori. “Non è giornalismo, è una campagna con altri fini. Minacce e tentativo di estorsione a mio ex collaboratore” attacca.
Sgarbi: l’accusa di evasione fiscale
La vicenda su Sgarbi si complica sempre di più e il sottosegretario si dovrà difendere non solo dalle accuse delle consulenze ‘d’oro‘, ma anche per quelle di evasione fiscale. Di fatto, la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per il presunto mancato pagamento di 715mila da parte del critico d’arte all’Agenzia delle Entrate e anche per l’acquisto all’asta di un quadro di Vittorio Zecchin.
Entrambi i casi saranno approfonditi da Palazzo Chigi. La lente di ingrandimento dell’esecutivo si posiziona proprio sul sottosegretario alla Cultura che risponde: “Non ho nulla di cui preoccuparmi. Se non del corvo, e credo si tratti di un mio ex assistente al ministero e ho già fatto denuncia contro ignoti, che si è intrufolato nel mio computer e ha fatto il delatore con una lettera anonima piena di falsi a cui evidentemente il Fatto ha abboccato. Anche l’Agcom ha detto che non esiste incompatibilità tra la mia funzione di governo e la mia attività culturale. E quanto al fisco, chiarirò perché io pago tutte le tasse“.
Sgarbi è fuori da Miss Italia
“Per Sgarbi miss Italia finisce qui“. Fratelli d’Italia scarica il sottosegretario alla Cultura, che non non presiederà la giuria di miss Italia, e non riscuoterà la modica somma di 10mila euro per la manifestazione che si svolgerà dal 7 all’11 novembre a Salsomaggiore Terme.
La patron Patrizia Mirigliani spiega così la presenza di Vittorio Sgarbi: “È stato contattato diversi giorni fa e a al momento non è confermato. Lo abbiamo contattato per la sua capacità di interpretare e raccontare la bellezza, ma non abbiamo avuto alcuna notizia. Penso dunque che non sia con noi”.
Più “crudele” Fabio Pietrella, deputato di Fratelli d’Italia: “Per lui miss Italia finisce qui”.
Sgarbi: “Da me nessuna dimissione”
L’Antitrust ha confermato l’effettiva ricezione della documentazione inviata dagli uffici del ministro della Cultura, notificando poi l’inizio dell’esame di quanto disposto. Alla domanda riportata da Il Messaggero rispetto a delle possibili dimissioni, Sgarbi risponde: “Ma figuriamoci, non esiste proprio. Il polverone è stato montato ad arte. Sangiuliano, al giornalista che lo ha chiamato, ha probabilmente risposto con esclamazioni vaghe e su quelle ci hanno montato una intervista falsa. Avete osservato che non ci sono le domande ma è una specie di monologo ininterrotto?“.
Le parole del ministro Sangiuliano
Il ministro della Cultura si dice indignato dal comportamento di Sgarbi: “Lo vedevo andare in giro a fare inaugurazioni, mostre e via dicendo. Ma mai avrei pensato che si facesse pagare per queste cose” afferma a Il Fatto Quotidiano. Sangiuliano si lascia andare in un’intervista senza precedenti in cui dichiara di aver avvertito chi di dovere, compresa la premier Giorgia Meloni. Di fatto, la segnalazione è stata trasmessa all’Agem, che vigila sui conflitti di interessi degli esponenti del governo.
“Io non sapevo nulla, l’ho appreso leggendo l’articolo del Fatto. Ma se fino a ieri potevo dire di non sapere ora so, e dunque scatta la mia responsabilità. E infatti metterò in essere una serie di atti che potrebbero avere delle conseguenze. Ma non vorrei parlare di questa cosa, lo farò con atti ufficiali” continua Sangiuliano. Il ministro tuona sul critico d’arte, affermando di vederlo ogni tre mesi proprio perché vuole tenerlo a debita distanza dalla sua persona.
Sangiuliano: “Arginare i guai di Sgarbi”
Sangiuliano continua la sua intervista al giornale di Travaglio parlando sul futuro del sottosegretario. “Sgarbi non l’ho scelto io. Non dovrei essere io eventualmente a intervenire visto che il sottosegretario è nominato dal presidente del Consiglio. E ciononostante mi ritrovo ad arginare i guai di Sgarbi” afferma il ministro. Non sono pochi gli errori che commetteva il sottosegretario: a partire da promesse di acquisti di palazzi, strutture con un bilancio di soli 20 milioni da parte del ministero.
“Va in giro a promettere cose irrealizzabili e io poi dopo devo andare a spiegare ai giornali che questa cosa non esiste, che non si può fare, che c’è una procedura, che bisogna rispettare le leggi, che tutto va fatto con l’Agenzia del demanio. Se faccio l’elenco delle cose che lui dice che bisogna comprare tocca spendere 1 miliardo che lo Stato non ha” conclude Sangiuliano.
Il contrattacco di Sgarbi
La bufera creatasi intorno Sgarbi non gli impedisce di rispondere di quanto emerso dall’articolo. Il sottosegretario afferma: “Una sentenza dell’Antitrust dice esattamente il contrario di quello che è stato scritto. Il tema è questo: il ministero della Cultura non occupa tutto lo spazio dello scibile umano, si occupa della tutela del patrimonio. Quando faccio una conferenza io mi occupo della conoscenza, della promozione dell’arte“. Sgarbi passa quindi passa al contrattacco: “Ma un sottosegretario deve vivere sulla luna?”.
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