Santanchè, procura chiude inchiesta su Visibilia: ipotesi di falso in bilancio

Con la ministra Santanchè risultano indagati anche l'attuale compagno Dimitri Kuntz D'Asburgo Lorena e il precedente Canio Mazzaro, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero

Redazione
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Nuovi aggiornamenti sul caso della ministra del Turismo, Daniela Santanchè. La Procura di Milano ha infatti chiuso l’inchiesta con l’ipotesi di falso in bilancio per la presunta gestione irregolare di Visibilia Editore a carico della fondatrice ed ex presidente Daniela Santanchè e altri indagati.

Lo scorso 22 marzo alla ministra era stato notificato un altro avviso di chiusura delle indagini preliminari per la presunta truffa all’Inps nell’erogazione indebita della cassa integrazione in deroga Covid-19 per 13 dipendenti di Visibilia Editore e Visibilia Concessionaria.

Santanchè: l’indagine

Le persone indagate sono 17 mentre tre sono le società coinvolte: Visibilia Editore, Visibilia srl in liquidazione e Visibilia Editrice. Tutti destinatari dell’avviso di chiusura indagini firmato dalla procuratrice aggiunta Laura Pedio e i sostituti Marina Gravina e Luigi Luzi. I reati contestati sono di false comunicazioni sociali e false comunicazioni sociali di società quotate. Con la ministra Santanchè risultano indagati anche l’attuale compagno Dimitri Kuntz D’Asburgo Lorena e il precedente Canio Mazzaro, la sorella Fiorella Garnero e la nipote Silvia Garnero. Questi avrebbero avuto ruoli nel consiglio di amministrazione di Visibilia Editore nel periodo compreso tra il 2014 e il 2023. La Santanchè e gli altri coinvolti avrebbero nascosto al pubblico le “perdite” della società Visibilia Editore e conseguito un “ingiusto profitto”.

Santanchè in qualità di consigliere, amministratore delegato e presidente, e gli altri co-indagati consapevolmente esponevano, in violazione degli articoli del codice civile, nei bilanci di esercizio della società Visibilia Editore dal 2016 al 2022 le relazioni o nelle altre comunicazioni sociali dirette ai soci o al pubblico fatti materiali rilevanti non rispondenti al vero, in modo concretamente idoneo a indurre altri in errore” ha scritto la Procura di Milano nell’avviso di chiusura delle indagini preliminari in cui si ipotizzano i reati di falso in bilancio per la società quota in borsa sull’Euronext Growth Milan.

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