È in corso alla Camera dei deputati la discussione generale sulla mozione di sfiducia alla ministra del Turismo, Daniela Santanchè, presentata dal M5S e sottoscritta successivamente da Pd e Avs. L’Aula è particolarmente gremita e tra gli esponenti dei partiti si contano anche la segretaria democratica, Elly Schlein, e il leader pentastellato, Giuseppe Conte.
Tra i banchi della maggioranza, invece, sono presenti Luca Ciriani, ministro per i rapporti con il Parlamento, e Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile. Interverranno nel corso della discussione sette deputati, tutti provenienti dalle opposizioni. Nell’elenco degli iscritti a parlare, infatti, non ci sono quelli del centrodestra, così come tra i banchi sono per il momento assenti deputati di Forza Italia e Lega. Presente la diretta interessata che, prima di entrare nell’emiciclo, si è fermata a pranzare nel ristorante di Montecitorio.
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A seguito della conclusione della discussione, la ministra ha lasciato l’emiciclo mentre dagli scranni del M5S si è alzato un coro di voci che urlavano “Vergogna!“. La rabbia dei pentastellati è dovuta alla decisione della ministra di non replicare in Aula. Il vicepresidente di turno, Fabio Rampelli, è quindi intervenuto per rispondere ai deputati del M5S: “Colleghi, per favore, scoprite forse oggi che ci si può prenotare per la replica anche nella seduta successiva?“.
Sulla questione si è espresso il leader leghista, Matteo Salvini, interpellato a margine del sopralluogo ai cantieri del Villagio Olimpico di Milano-Cortina 2026. “Una persona è innocente fino a quando non è condannata in terzo grado di giudizio“, ha sostenuto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, che ha poi voluto sottolineare: “Non vedo perché uno si debba dimettere per un avviso di garanzia o per un rinvio a giudizio“. Il voto sulla sfiducia a Santanchè si terrà in una seconda occasione.
Magi (+Europa): “Voteremo la sfiducia a Santanchè”
Il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha annunciato che il suo partito voterà la sfiducia a Santanchè, sottolineando però che dal suo punto di vista “la ministra è già stata sfiduciata dalla sua stessa maggioranza e scaricata politicamente da Giorgia Meloni e da tutto il governo“. Inoltre, Magi ha aggiunto che il suo partito ritiene che Santanchè, senza considerare le vicende giudiziarie, “non avrebbe neanche dovuto fare il ministro del Turismo“, in quanto è una imprenditrice del settore che ha vari interessi nell’ambito del turismo.
Musumeci: “Niente scandalo per l’assenza dei colleghi”
Il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, ha invece sottolineato che non vi sarebbe nulla di “scandaloso” nell’assenza dei deputati di Lega e Forza Italia. “Si sapeva che oggi la ministra non sarebbe intervenuta e che non si sarebbe votato“, ha sostenuto il ministro, chiarendo che chi era presente in Aula era libero da impegni e ha dunque deciso di dimostrare vicinanza alla ministra.
Cosa contiene la mozione di sfiducia presentata dal M5S a Santanchè
La mozione di sfiducia, presentata dai pentastellati nei confronti della ministra Daniela Santanchè, nasce a seguito delle indagini su presunti reati di falso in bilancio e truffa aggravata ai danni dell’Inps. “Il turismo non può continuare ad essere affidato ad una persona che da tempo risulta citata a vario titolo in vicende di carattere civile, fallimentare, fiscale o, potenzialmente, persino di rilievo penale“, si legge infatti nella mozione.
All’interno del documento, quindi, vengono ricordati i procedimenti giudiziari che coinvolgono la ministra. Innanzitutto, quello legato al rinvio a giudizio per irregolarità contabili nella gestione del bilancio delle società del gruppo Visibilia, in cui Santanchè ha ricoperto cariche fino al 2021; poi quello relativo alla truffa aggravata all’Inps, su cui si terrà un’udienza a fine marzo. In questo ultimo caso si indaga su presunte irregolarità nella percezione di fondi per la Cassa integrazione in deroga Covid-19. Si aggiunge a questi, inoltre, il filone di indagini legato all’ipotesi di bancarotta nel fallimento della società Ki Group.
Quindi, secondo il M5S, queste condotte non sarebbero “compatibili con il mantenimento del compito di ministro della Repubblica“, soprattutto nel momento in cui si ricopre un ruolo attivo nell’imprenditoria del Paese e si riveste una funzione pubblica rilevante per il tessuto produttivo. “La credibilità di Santanchè appare fortemente compromessa“, si legge ancora nel documento, dove inoltre vengono sollevati dubbi su una “inopportuna commistione di interessi pubblici e privati“, che potrebbe danneggiare il settore di cui la ministra si occupa.
il M5S, inoltre, sottolinea la necessità di “salvaguardare l’immagine del nostro Paese” anche attraverso il principio dell'”onorabilità” per coloro a cui sono affidate funzioni pubbliche. Inoltre, se le dimissioni non dovessero giungere, il Movimento ricorda che la responsabilità politica ricadrebbe anche sul Presidente del Consiglio, “ai sensi dell’articolo 95 della Costituzione“.
A sostegno della mozione di sfiducia è intervenuta la deputata del Movimento 5 Stelle Vittoria Baldino, che ha usato toni pacati e senza alcuna impennata dialettica, Quello tenuto dall’On. Baldino è stato un profilo basso che, forse, lascerà ad altri il compito di sviluppare gli attacchi alla ministra Santanchè, partendo dal puzzo stantio del cianoacrilato, che è la colla più potente al mondo, che sembra unire il corpo della ministra a quello della poltrona del ministero del Turismo.
Baldino si è poi concentrata su un attacco al Presidente del Consiglio, chiedendole di “smettere di giocare a nascondino con le sue responsabilità” e di venire a riferire in Parlamento. “Va a dire urbi et orbi che non è ricattabile. La domanda è: chi la ricatta? Forse qualche suo collega di maggioranza? Per questo non riesce a pretendere le dimissioni della sua ministra?“, ha poi aggiunto la deputata pentastellata.
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