Santanchè, La Russa non nega dimissioni: “Sta valutando e lo farà bene”

La ministra del Turismo ha sostenuto di non avere intenzione di dimettersi in relazione ad un caso giuridico che riguarda un falso in bilancio. "Non ci ho parlato, perché ovviamente non c'è il tema", ha invece sostenuto Santanchè, incalzata sulle reazioni del premier Meloni

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Male non fare paura non avere“, è questo il mantra che la ministra del Turismo, Daniela Santanchè, continua a ripetere ogni volta che viene incalzata sulle questioni giuridiche che la vedono protagonista. Nessuna dimissione all’orizzonte, almeno per ora, in quanto la ministra sostiene di non aver mai preso in considerazione un allontanamento dal suo ruolo per una semplice questione riguardante un presunto falso in bilancio. La situazione, però, potrebbe aggravarsi tra pochi giorni, quando la Corte di Cassazione dovrà decidere sull’accusa di frode all’Inps sulla cassa integrazione Covid.

Entrambi i casi sono legati all’amministrazione del gruppo editoriale Visibilia, di cui Santanchè è fondatrice ma da cui si è distaccata nel 2022 sia a livello di cariche che di quote. Il rinvio a giudizio per falso in bilancio ha però mandato in serio pericolo la vita politica della ministra, che si trova ora bersagliata dalle opposizioni e protetta in maniera liminare dai suoi alleati al governo.

Ho sempre detto che sulla questione della cassa integrazione Covid, che capisco abbia delle implicazioni politiche, avrei fatto un passo indietro se fossi stata rinviata a giudizio“, ha spiegato Santanchè, chiarendo che invece su questo primo processo non c’è alcun tipo di riferimento alla politica, per cui il suo mandato non entra in conflitto. Per quanto riguarda, invece, la sua cognizione personale, la ministra non ha alcun dubbio: “Sono certa che sarò assolta e quindi sono assolutamente tranquilla“. Sulla questione è poi tornato anche il presidente del Senato, Ignazio La Russa, sostenendo: “Credo che stia comunque in una fase di valutazione e sono sicuro che valuterà bene“.

Santanchè: “I rapporti con Meloni sono uguali a prima”

Anche in questo senso, Santanchè ha cercato di spiegare i motivi del suo silenzio sia sulle vicende giudiziarie che sulle voci politiche che l’hanno vista protagonista. Secondo la ministra, infatti, le cause giudiziarie vanno affrontate nei processi e non nei giornali, per cui al momento non sembra necessario intervenire a livello mediatico. Un’ulteriore certezza, che però stavolta la ministra ha voluto confessare ai media, è che l’ipotesi di un patteggiamento non è stata neanche presa in considerazione, perché Santanchè è intenzionata ad “andare fino in fondo“.

A dare forza alla ministra, poi, vi sarebbe la consapevolezza di avere il supporto incondizionato della maggioranza di governo. Santanchè ha infatti dichiarato di non aver ricevuto alcuna esortazione a fare un passo indietro” e nessun tipo di cambiamento avrebbe interessato il suo rapporto con il premier. “Non ci ho parlato, perché ovviamente non c’è il tema“, ha infatti sostenuto, chiarendo però di essere più che consapevole che tra lei e Giorgia Meloni non esiste alcuna tensione.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni
Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Così, in questo ambiente di tranquillità e serenità, Santanchè continua a portare avanti i suoi mandati, nella speranza di veder presto finire l’interesse dei media che la sta travolgendo. “Mi dispiace per questo assalto mediatico, ma pazienza“, ha infatti sostenuto, allontanandosi dai giornalisti che l’hanno raggiunta all’inaugurazione del Motor Bike Expo a Verona. Intanto non è chiaro cosa sia stato discusso nel vertice a Palazzo Chigi dello scorso mercoledì, alla presenza del premier Meloni, dei due vicepremier e di Galeazzo Bignami e Lucio Malan. Si ipotizza, quindi, che proprio quest’ultimo possa essere il successore della ministra in caso di dimissioni.

Tajani: “La scelta spetta solo a Santanchè”

Oggi hanno cercato di porre fine alle indiscrezioni sulla ministra anche il vicepremier Antonio Tajani e il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto. Il primo ha sottolineato che il clima del Cdm di ieri è stato molto positivo e che non si è discusso in alcun modo delle dimissioni della ministra, tra l’altro presente. Tajani ha voluto però sottolineare la posizione garantista della sua forza politica, che prevede che una persona “sia innocente finché non è condannata in ultimo grado a giudizio“. In questo senso, quindi, sulla questione la decisione spetta solamente alla ministra del Turismo.

Anche il viceministro della Giustizia si è allineato alla parole del vicepremier, ricordando il funzionamento del principio di presunzione di innocenza e sostenendo che nessuno in questo momento “si può permettere di dare un consiglio politicamente o tecnicamente“.

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