Europee, Salvini contro l’Ue della svolta green e del cibo sintetico: “Serve un’alternativa”

"Mentre Bruxelles con una legge tassa e complica, noi con un decreto tagliamo burocrazia e restituiamo certezze", ha dichiarato il leader leghista, sottolineando le sue convinzioni in materia di Ue

Redazione
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Matteo Salvini ha le idee chiare per le prossime Europee. La massima “Più Italia meno Europa” continua ad essere il mantra della Lega, in prima linea per la difesa del Made in Italy e delle tasche degli italiani. Al centro delle mire del partito c’è la costruzione di un centrodestra che sia in grado di sopperire alle mancanze della “sinistra” sia in Italia che in Europa.

Il nostro obiettivo è costruire un centrodestra unito e il più possibile allargato, ma alternativo alla sinistra” ha infatti dichiarato Salvini in un’intervista ad Avvenire, sostenendo che “è quanto ci ha insegnato Silvio Berlusconi, proprio perché le differenze tra i diversi partiti sono meno di ciò che ci accomuna, a partire dai valori fondamentali“. Così il leader della Lega ha risposto alla domanda riguardante l’esclusione di Afd dal gruppo europeo Identità e Democrazia e all’ipotesi di un’alleanza col Ppe.

No a Draghi come presidente della Commissione europea e stop alle riforme green che nuocciono alle tasche dei consumatori e dei produttori italiani mentre fanno arricchire la Cina. La lotta contro i cibi sintetici, così come ai dibattiti sull’eutanasia e il gender nelle scuole. Gli stessi argomenti che nelle ultime settimane hanno intasato il profilo Instagram di Salvini, portandogli però non poche critiche.

Le proposte per una riforma Green che non penalizzi gli italiani

Salvini ha cercato di spiegare cosa intenda quando parla di “Più Italia e meno Europa“, sostenendo che dal suo punto di vista “l’Europa deve fare meglio e meno cose” perché “la Comunità Europea nasce per garantire pace, benessere e lavoro, non per imporre auto elettriche cinesi o nuove tasse sulla casa“. Il leader leghista ha quindi accusato l’Europa di voler puntare tutto su una svolta green che non è ragionevole, perché basata su norme “sbagliate” che colpiranno auto e case degli italiani“.

Incalzato su quali siano quindi le sue proposte per migliorare questa condizione, Salvini ha affermato che “da ministro dei Trasporti sto lavorando con altri colleghi europei per rinviare lo stop alla vendita di auto benzina e diesel dal 2035, suggerendo di consentire anche l’uso di biocombustibili, per evitare di arricchire solo le aziende cinesi di auto elettriche, che ad oggi inquinano e costano di più“.

Salvini ha poi parlato del Decreto Salva-Casa, sostenendo che “mentre in Europa si sono inventati una nuova tassa per cambiare caldaie, serramenti e interni non abbastanza green, noi abbiamo previsto un decreto che sanerà e regolarizzerà tutte le piccole irregolarità interne nelle proprietà di milioni di italiani“. Insomma, Salvini chiude la questione sintetizzando: “Mentre Bruxelles con una legge tassa e complica, noi con un decreto tagliamo burocrazia e restituiamo certezze“.

Le sfide e le preoccupazioni di Salvini

Salvini non crede che la diversità di pensiero in materia di Ue portata avanti dai tre partiti di maggioranza possa creare una nuova frattura nel governo. “Il centrodestra italiano esiste ed è compatto da decenni e questa campagna elettorale non mi pare proprio stia mettendo in fibrillazione il governo, che andrà avanti fino al 2027“. Chi però è seriamente preoccupato è lo stesso Salvini, che nuovamente torna sul tema della guerra.

Sul tavolo c’è il tema decisivo della pace” spiega il vicepremier, dicendosi “preoccupato dalle parole di guerra pronunciate da alcuni leader europei come Macron“. Nulla di nuovo, insomma, ma Salvini ci tiene a ribadire che “la Lega non accetterà mai l’invio di un solo militare italiano a combattere col rischio di scatenare una guerra mondiale“.

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