Il vicepremier e ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini è stato intervistato questa mattina dal programma 24-Mattino-Le Interviste su Radio 24. Nell’intervista radiofonica ha parlato di diversi temi caldi sia interni all’Italia sia riguardanti l’Europa.
L’intervista di Salvini
Il vicepremier ha commentato ai microfoni di Radio 24 il botta e risposta che si è venuto a creare ieri tra Elon Musk e Sergio Mattarella, con il miliardario che ha criticato i giudici italiani riguardo la questione migranti in Albania. Salvini ha dichiarato che è sempre attento alle parole del presidente della Repubblica e che “più difensori ci sono nel mondo della sovranità nazionale e meglio è”. Però ha sottolineato che per lui la “libertà di parola è sacra” e inoltre l’Italia potrebbe sorvolare su quanto successo dato che sicuramente non prenderà le decisioni basandosi sui consigli di Musk.
Sempre rimanendo nell’ambito della magistratura e della recente polemica sulla rottura dell’equilibrio tra potere giudiziario e quello politico, per Salvini non ci sono complotti da parte dei giudici, ma “c’è qualche magistrato di sinistra che fa politica”. Ha ribadito “da imputato che rischia 6 anni di carcere” che la maggioranza dei giudici svolge per bene il proprio lavoro, ma che c’è anche qualche giudice che “rivendica le sue idee di sinistra e applica nelle sue sentenze il suo pensiero disapplicando le leggi dello Stato“.
Da qualche decennio in Italia “qualche giudice fa politica”, ma non ci sono complotti da parte delle ‘toghe rosse’, “ma sicuramente qualche giudice, ad esempio sull’immigrazione non ha nascosto le sue idee politiche e a me spiace se un giudice porta in tribunale la sua idea politica che non coincide con le leggi votate dal parlamento: è un problema”.
Ha poi parlato di sciopero, in primis quello organizzato per protestare contro la manovra: “I sindacati hanno proclamato lo sciopero contro la manovra prima di conoscere la manovra di bilancio, è una cosa molto ideologica”. Si è poi riferito in particolare allo sciopero dei trasporti pubblici di venerdì scorso, del quale ha lamentato la violazione delle regole: “Le regole se fossero state rispettate avrebbero evitato il caos creato da Cgil e compagni. Nessuno vuole mettere in discussione il diritto di sciopero, non sarà il governo o il ministro a voler togliere diritti, però anche lo sciopero ha le sue regole”.
Nelle agitazioni non c’è stato rispetto dei lavoratori e per di più c’è stato un leader sindacale che invitava “alla rivolta sociale”. Però ha sottolineato che se ci sarà un altro sciopero lui può intervenire, anzi ha promesso che farà “tutto quello che la legge mi consentirà di fare”, persino arrivando alla precettazione.
Il vicepremier ha commentato l’ok al Ponte sullo Stretto dato dalla Commissione Via-Vas e ha affrontato il timore che un possibile terremoto possa buttare giù il ponte sullo Stretto di Messina. “Qualora si ripetesse a Messina un terremoto disastroso i tecnici spiegano che l’unica cosa che rimarrebbe in piedi è il ponte” ha assicurato, cercando quindi di tranquillizzare la polemica: “L’allarme è infondato”. Ha aggiunto che oltre agli italiani al progetto del ponte ci stanno lavorando anche professionisti di tutto il mondo. Inoltre questo creerà “120mila posti di lavoro”.
Salvini ha poi parlato della situazione della Commissione Ue che è in stallo sulla nomina dei vicepresidenti e che quindi la squadra di von der Leyen potrebbe crollare. “La lega non l’ha votata e non la voteremo”. Il vicepremier si è augurato che l’italiano Raffaele Fitto diventi presto Commissario, perché lui “e altre persone” indicate come commissari “sono in gamba e conto che non vengano travolti dallo scontro politico“.
Però ha sottolineato che la commissione è debole e “se l’Europa perde altro tempo bisognerà ripensare tutto quanto”. Ha precisato che la Lega col gruppo dei Patrioti è il terzo gruppo all’Europarlamento e voterà quello che serve all’Italia, sottolineando però che von der Leyen “ha già fallito i primi 5 anni”, quindi “noi non vogliamo essere complici, anzi lavoreremo perché l’Europa si fermi”.
Sempre in ambito Ue, Salvini ha commentato anche il fatto che la leader di estrema destra francese Le Pen rischia 5 anni di carcere per uso improprio dei fondi pubblici del Parlamento Ue tra il 2004 e il 2016. Il ministro in questa vicenda ha trovato similitudini con la sua condanna a 6 anni: “Sarà una coincidenza, io non sono un complottista, ma io rischio 6 anni di carcere, Marine Le Pen 5, con Orban ci hanno provato… è curioso che chi in Italia, Europa e anche a Washington non è allineato ha qualche problemino giudiziario…”. Per il vicepremier “è un dato oggettivo” che i magistrati fanno più attenzione a chi non è allineato.
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