Tutti contro Salvini: l’opposizione sottoscrive mozione di sfiducia contro il vicepremier

Le opposizioni, esclusa Italia Viva, hanno sottoscritto una mozione di sfiducia presentata da Azione contro il ministro Matteo Salvini, per i rapporti tra il suo partito e Russia Unita. La mozione è all’ordine del giorno nell’Aula della Camera da lunedì prossimo

Redazione
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Un’opposizione compatta contro Matteo Salvini si prepara a scatenare una battaglia parlamentare per ottenere le dimissioni del ministro delle Infrastrutture del governo Meloni, a causa delle sue posizioni filorusse e del poco chiaro accordo sottoscritto dalla Lega e Putin. Non solo il Partito democratico, anche il M5S, l’Alleanza Verdi e Sinistra hanno sottoscritto la mozione di sfiducia presentata da Azione contro Matteo Salvini, per via dei suoi legami tra il suo partito e quello di Vladimir Putin.

Salvini, mozione votata alla Camera da lunedì prossimo

Firmato Elly Schlein, Giuseppe Conte, Angelo Bonelli, Nicola Fratoianni e i capigruppo e deputati di opposizione – ma non da Italia Viva – a partire da Matteo Richetti (Azione), che è l’autore della mozione di sfiducia a Salvini inserita all’ordine del giorno dell’aula della Camera a partire da lunedì prossimo, anche se il voto potrebbe slittare di qualche giorno.

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Secondo i firmatari del presente atto di indirizzo il ministro Salvini non può rappresentare degnamente la Repubblica italiana ma, anzi, dimostra di non esercitare appieno le proprie funzioni nell’interesse esclusivo della nazione“, si legge nel testo.

La mozione si sofferma poi proprio sull’intesa del 2017 tra la Lega e Russia Unita, partito del presidente russo, “automaticamente rinnovata il 6 marzo 2022, successivamente, quindi, all’invasione russa dell’Ucraina“. E in aggiunta a questo Salvini “non ha mai agito formalmente al fine di interrompere il rapporto di collaborazione con l’entità politica del presidente Vladimir Putin“.

Nella testo Richetti, riporta, tra le altre cose, il fatto che l’11 marzo 2015, l’allora eurodeputato Matteo Salvini affermava che “la Russia è sicuramente molto più democratica dell’Unione Europea” e “io farei a cambio, porterei Putin nella metà dei Paesi europei”. E poi conclude: “O Salvini viene in Aula con la comunicazione di recesso rispetto all’accordo con il partito di Putin che prevede uno scambio di informazioni sensibili o è bene per la sicurezza del nostro Paese che lasci il suo ruolo di ministro“.

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