Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha negato l’ipotesi di un suo ritorno a ministro degli Interni, sottolineando di “stare bene dove sta” e che al momento al Viminale “c’è Piantedosi, un amico, un fratello” e che quindi “non corre per sostituirlo“. In ogni caso, quanto accaduto ieri “è un riconoscimento che ho fatto il mio dovere e mi ripaga di tante amarezze“. Il riferimento è ovviamente al processo in primo grado per il caso Open Arms, che vedeva Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. Nel caso di una condanna, il vicepremier avrebbe rischiato fino a sei anni di carcere.
Nell’aula bunker del carcere Pagliarello di Palermo, però, la corte ha decretato l’assoluzione completa del ministro, sostenendo che “il fatto non sussiste“. Enormemente soddisfatto il premier, che ha ricordato come la sentenza abbia certificato che “la difesa dei confini italiani non costituisce reato“. Ad oggi, quindi, Salvini è tornato a professare la necessità di porre fine all’immigrazione irregolare nel nostro Paese, in quanto questa, dopo la sentenza di ieri, non solo è “legittima ma è anche doverosa“.
Leggi Anche
In questo senso, il vicepremier ha ricordato come quelli passati siano stati “anni impegnativi“, ma che è comunque riuscito a mantenere la promessa fatta agli italiani. “Avevo promesso di bloccare l’immigrazione di massa. L’ho fatto, non pretendevo medaglie, però neanche sei anni di galera e sono contento“, ha infatti sostenuto il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, con un certo sarcasmo.
Salvini: “Ora proseguiamo con la separazione delle carriere“
Il vicepremier leghista ha poi annunciato di aver ricevuto oggi una telefonata da Pier Silvio Berlusconi, figlio del Cavaliere e amministratore delegato di Mediaset, che ha voluto sentire personalmente Salvini, in occasione della fine del processo. Una nota della Lega ha informato che il loro leader ha particolarmente apprezzato “l’attenzione e la gentilezza di Berlusconi e che ha ricordato con grande affetto le battaglie per una giustizia giusta affrontate da Silvio Berlusconi e che il centrodestra vuole portare a termine“.
Proprio a tale riguardo, il vicepremier ha poi sostenuto, in occasione di un incontro con i giornalisti a Roma, che “la separazione delle carriere e responsabilità civile per i magistrati deve essere la normalità in tutta Italia“. Il ministro dei Trasporti ha poi sostenuto con soddisfazione di aver visto nel tribunale di Palermo “una corretta, giusta, sana separazione di chi giudica rispetto a chi indaga” e di voler quindi perseguire la battaglia della separazione delle carriere per fare in modo che questa diventi una consuetudine in tutti i tribunali italiani.
Salvini continua quindi orgoglioso la sua battaglia, anche se la sfida più difficile, quella del processo, si è ormai conclusa. “Essere assolti perché il fatto non sussiste vuol dire che intellettualoni di sinistra per tre anni hanno scritto sciocchezze o raccontato sciocchezze in televisione“, ha infatti dichiarato il leader della Lega, sostenendo che proprio per questa condizione quella di oggi sarebbe una “bellissima giornata“.
Il ministro, incalzato sulle dichiarazioni di Giuseppe Conte, ha sostenuto di essere poco interessato alle sue opinioni ma di voler anche sottolineare di non essere abituato “a fuggire dalle mie responsabilità perché “quando faccio una cosa ci metto la faccia” e infatti “in quel tribunale ho sempre detto ‘rivendico tutto quello che ho fatto’, e se dovete prendervela con qualcuno, prendetevela con me“.
Trattando poi delle centinaia di messaggi di sostegni ricevuti, tra cui quelli di leader esteri e ministri italiani, il ministro ha sottolineato di essere rimasto piacevolmente colpito dalla solidarietà ricevuta, in particolare di quella dell’uomo più ricco del mondo. “Mi ha fatto molto piacere il sostegno di Elon Musk che ritengo persona illuminata“, ha infatti evidenziato il ministro, per poi sostenere che invece dal suo punto di vista Trump non avrebbe “il tempo di mandare messaggi a me“.
© Riproduzione riservata