La posta in gioco si fa sempre più alta. La fune degli equilibrismi sempre più sottile. Così come il limite della pazienza di Giorgia Meloni si fa sempre più invalicabile. Soprattutto dopo l’agguato della Lega fatto in Aula alla premier quando il capogruppo del Carroccio, Riccardo Molinari la ammonisce riferendole di non avere il mandato a votare il ReArmUe. Votazione sul piano di riamo proposto da Ursula von der Leyen che si attuerà proprio nel pomeriggio a Bruxelles.
Così, la Presidente del Consiglio sgrana gli occhi e non crede alle sue orecchie, esce dall’Aula e chiama il leader leghista per avere chiarimenti. Matteo Salvini cade dalle nuvole ma assicura che non si tratta di un qualche tipo di commissariamento. Fortunatamente, c’è Forza Italia che sorregge la premier nel momento dello svenimento. Antonio Tajani coglie il problema e tiene il punto stroncando qualsiasi voce di corridoio e benedicendo Meloni di avere il mandato pieno forzista a votare il piano brusselliano.
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Rilegando nervosismo e frizioni alla sinistra, Salvini ribadisce la piena fiducia in Giorgia Meloni e nel Governo. Però, ingelosito, il leader del Carroccio richiama subito l’attenzione su di sé affermando con nonchalance di non essere d’accordo con il Ministro degli Esteri sull’esercito europeo. “L’esercito europeo oggi, – spiega il leader leghista – a guida franco-tedesca, cosa fa, va in guerra? Sono d’accordo sull’aiutare l’Europa a difendersi, ma oggi che garanzia avremmo?“.
Tajani: “Salvini contro esercito Ue? Io favorevole”
Direttamente da Bruxelles, a margine del pre-vertice europeo del Ppe, giunge la risposta del vicepremier forzista. Ricordando Silvio Berlusconi, Tajani ribadisce l’importanza di lavorare su un esercito europeo e per una riforma che tolga il diritto di veto. “Ho raccolto quel testimone – chiarisce il Ministro degli Esteri – e andrò avanti in quella direzione con grande determinazione perché questa é la nostra posizione“. Consapevole del fatto che si possa arrivare domani con un esercito pronto impacchettato, Tajani configura la strada da percorrere con un maggior coordinamento perché FI è europeista “e se questo governo fosse contro l’Europa io non farei parte di questo progetto. Fortunatamente il presidente del Consiglio ha avuto una posizione sempre positiva nei confronti dell’Europa“.
Salvini sogna un’Italia senza armi
Nel mentre, Matteo Salvini affonda sulla premier e con diretto riferimento alle polemiche su Ventotene afferma che “sicuramente i padri fondatori non pensavano all’Europa che si riarma, hanno creato la comunità europea per evitare nuove guerre non per formarle“. Ma cosa rende scettico Salvini sul riarmo? Gli 800 miliardi, visto che “fino a ieri non potevamo fare 10 euro di deficit“, “non mi convincerà mai“.
Difatti, il Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture, proprio in occasione dell’inaugurazione del Ponte dell’Industria a Roma, auspica che l’Italia possa scegliere di investire per mettere in sicurezza il Paese, “il cui futuro non passa attraverso missili e carrarmati. Spero i nostri figli crescano in futuro di pace e non di riarmo“.
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