Salvini a Budapest: “Puntare solo sull’elettrico è un fallimento”

Matteo Salvini, ormai da mesi, è impegnato sul fronte del mercato del motore endotermico nella speranza di invertire un processo che si prefigura come deleterio per il mercato italiano ed europeo, non ancora competitivo nel settore dell'elettrico

Redazione
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È ormai evidente a tutti che il solo elettrico è un fallimento“, con queste parole il ministro dei Trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini ha avvertito il consiglio informale dei Ministri Ue che si sta svolgendo a Budapest. Un appello alla sensibilità degli esperti, affinché questi si rendano conto che i finanziamenti sul solo settore del motore elettrico possono significare la fine drastica e traumatica dei settori dell’automotive europei, non ancora in grado di rispondere alle richieste del mercato globale con modelli di autovetture a prezzi competitivi.

Matteo Salvini, ormai da mesi, è impegnato su questo fronte nella speranza di invertire un processo che si prefigura come deleterio per il mercato italiano ed europeo. Il vicepremier leghista ha quindi invocato una maggiore cautela sulle nuove tasse, come l’ETD e l’ETS marittimo“, ovvero la tassazione dei prodotti energetici utilizzati come carburanti e combustibili.

Salvini: “Andiamo incontro ad un suicidio economico

Il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ha già affrontato l’argomento al Salone dell’Auto di Torino, sottolineando la necessità di voler “far tornare il buonsenso e farlo prevalere rispetto all’ideologia“. In particolare, il ministro ha evidenziato come sia importante procedere con la transizione ecologica ma allo stesso tempo è importante non dimenticare la necessità di tutelare i lavoratori del settore. Secondo il vicepremier leghista, infatti, “mettere fuori legge e fuori mercato tra 10 anni le auto a combustione interna, benzina e diesel” potrebbe diventare “un suicidio economico, sociale, industriale e ambientale senza nessun senso“.

Quindi, è necessario trovare un equilibrio nel sistema, affinché tutti possano essere tutelati e allo stesso modo si possa procedere con una transizione che sia dolce e non traumatica, affinché il settore dell’automotive non ne subisca troppo le conseguenze.

Pichetto: “Con l’e-fuel si è infranto il dogma del solo elettrico

Gilberto Pichetto, ministro dell'Ambiente e della Sicurezza energetica
Gilberto Pichetto, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica

Le opinioni di Salvini sono state appoggiate anche dal ministro dell’Ambiente e della Transizione energetica Gilberto Pichetto, che ha sottolineato che in Europa in questo settore si sta procedendo ad un percorso di de-carbonizzazione, cercando di evitare esagerazioni ideologiche e senza perdere segmenti di mercato. “Bisogna accompagnare il cambiamento visto che abbiamo quaranta milioni di veicoli in Italia, con due milioni di Euro 1 e 2 che inquinano ventotto volte in più di una Euro 6” ha dichiarato il ministro, sostenendo la necessità di bilanciamento di emissioni per i biocarburanti.

In particolare, il ministro ha voluto evidenziare che “La sfida della neutralità tecnologica passa per l’uso di tutti i percorsi e le soluzioni per raggiungerla” e quindi come la strada giusta da seguire dal suo punto di vista sia quella di “un grande investimento sull’idrogeno, che avrà un ruolo rilevante anche sui mezzi pesanti, e sul biometano, sulla riconversione delle centrali, sul bilanciamento tra captazione ed emissione di Co2“.

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